Il nostro Ente previdenziale ha presentato la rendicontazione sociale presso la sala del Parlamentino del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL).
Il documento rappresenta un momento di confronto sulle politiche sociali in Italia e permette di fare il punto della situazione in ordine di verificare anche quanto la missione istituzionale svolta dall’Inps sia adeguata ai bisogni e alle aspettative dei cosiddetti “portatori di interessi”, cioè delle parti direttamente e attivamente interessate ai servizi Inps: dipendenti, cittadini, famiglie, imprese, rete territoriale e altri enti pubblici e privati.
In particolare, il presidente del CIV, Guido Abbadessa, ha puntalizzato il ruolo svolto dall’Istituto, a maggior ragione in questo particolare contesto storico
Questa attività ha consentito di valutare e misurare l’azione dell’INPS nelle singole realtà territoriali ed ha altresì permesso di evidenziare e comprendere le peculiarità e le criticità proprie di ogni realtà locale.
Questo bilancio si basa sui dati consolidati del bilancio consuntivo 2011 e mette al centro della sua analisi il mondo del lavoro tutto ed i cittadini. Esso vuole essere uno strumento attivo di partecipazione e di democrazia. Uno strumento diretto, volto a realizzare un circuito virtuoso di programmazione sociale, dove tutti gli interlocutori dell’Istituto possano valutare l’offerta di servizi e apportare nuove istanze all’Ente
Nel processo di rendicontazione sociale sono state seguite quattro linee di azione: dalla misurazione dell’attività amministrativa, come strumento essenziale per il monitoraggio della produttività, alla valutazione dell’efficienza e della qualità dei servizi al fine di verificare le risorse impegnate e dei costi fino a toccare la valutazione dell’efficacia dell’azione prodotta dall’Istituto e alla comunicazione.
L’Inps è chiamato a svolgere un ruolo essenziale e fondamentale nel processo di integrazione per via della confluenza dell’ex-INPDAP e dell’ex-ENPALS.
Non solo, grazie a questa integrazione, l’Istituto è chiamato a rivestire il ruolo di unico gestore della previdenza pubblica rafforzando, inoltre, la sua funzione nell’ambito del sistema di welfare nazionale.