Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il D.M. del 5 novembre 2012, con la ripartizione, tra le Regioni e Province Autonome, delle risorse ex Legge n. 236/93, art. 9 (di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148), recante interventi urgenti a sostegno dell’occupazione , annualità 2012.
La cifra totale disponibile per questo programma è di circa 100milioni di euro e deve essere utilizzata per sostenere iniziative a favore dei lavoratori al fine di aggiornare e accrescere le loro competenze e a favore delle imprese per svilupparne la competitività.
Secondo il testo, le regioni ripartiscono le risorse con priorità per i lavoratori delle piccole e medie imprese, salvagurdando i piani formativi di carattere aziendale, territoriale e settoriale, finalizzate a misure di sostegno al reddito per lavoratori disoccupati o a rischio di esclusione dal mercato del lavoro ai sensi dell’art. 9, comma 3 Ter L. n. 236/93 e Voucher individuali con priorità per i lavoratori di qualsiasi impresa privata con età superiore ai 45 anni e lavoratori di qualsiasi impresa privata in possesso del solo titolo di licenza elementare o d’istruzione obbligatoria comprensivo di giovani disoccupati con contratto di lavoro non rinnovato alla data del 31 dicembre 2011 per il reinserimento in azienda e il sostegno al reddito.
Non solo, il Governo ha anche previsto di predisporre interventi di formazione continua a supporto dello sviluppo dell’autoimprenditorialità e azioni e interventi volti al ricollocamento dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali nel periodo 2010-2012, anche eventualmente avvalendosi degli enti di formazione e/o organismi accreditati e/o autorizzati all’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro.
Si ricorda che le attività formative previste dagli interventi di cui sopra potranno essere svolte, preferibilmente, in azienda.
Le erogazioni sono così distribuite: il primo 50% delle risorse, al momento della trasmissione dell’atto deliberativo dell’organo competente relativo agli impegni giuridicamente vincolanti; il secondo 50%, all’invio dei dati di monitoraggio sulle attività realizzate che attestino il completamento degli interventi e la spesa complessiva effettuata.
cinquantenni sull’orlo di una crisi di nervi
La rovina non sta nell’errore che commetti, ma nella
scusa con cui cerchi di nasconderlo.
[cinquantennisullorlodiunacrisidinervi]
Pietro Meloni credetemi è una situazione
insopportabile per lungo tempo,chiedo di aiutare gli
ultracinquantenni già danneggiati psicologicamente dal
mobbing e umiliati dall’assenza di lavoro,il tutto con
l’abbandono della famiglia.
Non chiedo elemosina ma soltanto di lavorare visto che gli enti pubblici non attingono dalle liste delle categorie protette da anni. Perché non verivicate di rispettare i nostri diritti?
“sul mobbing sul posto di lavoro”
Commissioni Competenti:
Commissione per l’occupazione e gli affari sociali
Commissione della donna e delle pari opportunità
Considerazioni Il Parlamento Europeo include il
mobbing nei fenomeni di violenza e di
molestia sul lavoro.
12 milioni di lavoratori dell’Unione Europea, sono
stati vittime di mobbing nel
corso degli ultimi 12 mesi, così come rilevato dal
sondaggio svolto dalla
“Fondazione di Dublino” su commissione dello stesso
Parlamento. Si tratta,
comunque, di un dato sottostimato, conferma la
Commissione per
l’occupazione e gli affari sociali e quella per i
diritti della donna e delle pari
opportunità, perché solo in alcuni paesi membri, i
casi vengono dichiarati per
effetto delle tutele nei diversi sistemi giuridici e
delle differenze culturali.
Le cause che provocano il Mobbing La precarietà
dell’impiego è una delle cause principali. Infatti
l’aumento dei
contratti a termine e della precarietà del lavoro, in
particolare tra le donne,
tende a creare le condizioni propizie a varie forme di
molestia;
Le carenze a livello di organizzazione lavorativa;
Le carenze di informazione interna e di direzione;
I lavoratori più colpiti Sono le donne (il 9% contro
il 7% degli uomini)
I precari, rispetto a chi ha un impiego fisso;
I lavoratori nelle pubbliche amministrazioni (13%);
I dipendenti del settore terziario e commerciale
(11%);
I dipendenti bancari (10%);
Gli effetti del Mobbing sulla salute e sul
lavoro
Stress elevato che provoca effetti devastanti sulla
salute fisica e psichica
delle vittime e delle loro famiglie. Effetti che
spesso impongono il ricorso al
trattamento medico e psicoterapeutico e conducono
generalmente ad un
congedo per malattia o alle dimissioni.
Difficoltà a dormire, sindromi maniacali, forte
aggressività, forte stanchezza o
tendenze suicide;
Diminuzione dell’efficienza produttiva;
Atteggiamento critico e mancanza di fiducia nel datore
di lavoro;
Frequenti assenze per malattia;
Ingigantimento dei piccoli problemi e difficoltà a
collaborare ecc..
I motivi per combattere il mobbing Per il
miglioramento della qualità del lavoro e delle
relazioni sociali nella vita
lavorativa;
Per combattere l’esclusione sociale nell’Unione
Europea
Le difficoltà per strumenti efficaci a
prevenirlo e combatterlo
Sono dettate principalmente dall’individuazione degli
orientamenti normativi
che dovrebbero influire sugli atteggiamenti delle
persone e che tali
orientamenti siano giustificati da ragioni di equità.
Le esortazioni del Parlamento Europeo
La prevenzione Invita ad includere gli indicatori
quantitativi relativi al mobbing sul posto di
lavoro tra quelli, già previsti, relativi alla qualità
del lavoro che dovranno
essere definiti, dalle commissioni interessate, in
vista del Consiglio Europeo
di Laeken.
Raccomanda agli Stati membri di imporre alle aziende,
alle pubbliche
imprese e alle parti sociali l’attuazione di politiche
di prevenzione efficaci
anche a risolvere il problema per le vittime e ad
evitare recrudescenze.
Raccomanda, in tal senso, di prevedere una
informazione e formazione dei
lavoratori dipendenti, dei quadri e dei dirigenti
aziendali, delle parti sociali –
sia per il settore pubblico, sia per quello privato.
Ricorda la possibilità di nominare sul luogo di lavoro
una persona di fiducia
alla quale i lavoratori possono eventualmente
rivolgersi.
Una direttiva Quadro sulle molestie Esorta la
Commissione ad estendere il campo dell’applicazione
della direttiva
quadro per la salute e la sicurezza sul luogo di
lavoro o di elaborarne una
nuova legge quadro per combattere il fenomeno delle
molestie, come
strumento giuridico per la difesa del rispetto della
dignità del lavoratore.
Considera, al riguardo, il miglioramento dell’ambiente
di lavoro una questione
fondamentale, propedeutica all’azione di prevenzione,
da affrontare in modo
sistematico.
La banca dati Rileva il valore della “Banca dati” di
statistica che può agevolare la
conoscenza e ampliare la ricerca in materia di mobbing
Sottolinea l’importanza di studiare il fenomeno del
mobbing in relazione
all’organizzazione del lavoro legata a fattori: di
genere, di età, settore e tipo di
professione.
Soprattutto invita ad analizzare con più attenzione le
situazioni particolari
delle donne vittime di mobbing.
Gli aiuti e la solidarietà ai lavoratori Ritiene
insufficiente l’aiuto delle istituzioni europee ai
lavoratori colpiti da
mobbing.
Esorta, quindi, le stesse istituzioni a fungere da
modello sia per quanto
riguarda l’adozione di misure atte a prevenire e
combattere il mobbing
all’interno delle stesse strutture sia per dare il
giusto aiuto e assistenza ai
lavoratori o gruppi di individui adeguando la
normativa degli Statuti affinché
preveda una adeguata politica di sanzioni.
I costi per le aziende Ricorda che il mobbing comporta
conseguenze nefaste per le aziende in
termini di immagine, redditività e efficienza
economica a causa della scarsa
produttività per il forte assenteismo, nonché dalla
necessità di erogare
indennità ai lavoratori licenziati.
Sottolinea, perciò, l’importanza di chiarire la
responsabilità del datore di
lavoro a creare un ambiente di lavoro soddisfacente o
meno.
La rete del volontariato Chiede misure di sostegno
alle reti e organizzazioni di volontariato impegnate
nella lotta al mobbing.
Il libro verde Sul Mobbing Invita le Commissioni a
predisporre un Libro Verde, entro marzo 2002, con
l’analisi dettagliata relativa alla situazione del
mobbing sul posto di lavoro in
ogni Stato membro;
Invita la Commissione a presentare, entro ottobre
2002, un programma
d’azione per le misure comunitarie contro il mobbing
sul posto di lavoro con
precise scadenze di attuazione da parte degli Stati
membri