Sembra dare buoni frutti la NewCo messa a punto dalla FIAT per il settore auto visto che, stando agli accordi sindacali, erogherà per la fine dell’anno 500 euro per i suoi dipendenti di Pomigliano.
Non solo, le rappresentanze sindacali aziendali della Fim, Uilm, Fismic e Ugl – ovvero i sindacati firmatari dell’accordo del 2010 con Fiat – sono state invitate, nei giorni scorsi, dai vertici della newco a firmare il verbale di non accordo sulle 19 procedure di mobilità.
La notizia arriva dal segretario generale della Fim di Napoli, Giuseppe Terracciano, il quale ha auspicato che adesso,
scaduti i 45 giorni utili per trovare un accordo, si cerchi una soluzione entro i prossimi 30 per evitare di lasciare che l’azienda metta fuori 19 lavoratori. È necessario trovare un sistema di tutele per i lavoratori anche alla luce del fatto dell’assenza di lavoro che c’è a Pomigliano, e con l’approssimarsi della scadenza della cassa integrazione per cessazione attività a luglio che preoccupa chi è ancora fuori. Auspico, a questo punto ed ancora una volta, che la Fiom si ravveda e smetta di andare in tribunale, e che Fiat non insegua i metalmeccanici della Cgil, in modo che si continui a rendere questo stabilimento competitivo a tutti i livelli
I dipendenti dello stabilimento di Pomigliano sono oltre 2mila lavoratori e, visto i risultati lusinghieri, si ritroveranno con una busta paga più pesante.
Infatti, i dipendenti della newco Fabbrica Italia Pomigliano nella busta paga di fine mese si ritroveranno 500 euro in più per i due premi ricevuti della medaglia ‘Silver World class manufactoring’ di giugno, ed il primo posto alla Lean Production di settembre.
Un risultato incoraggiante visto che il settore dell’auto non è di certo roseo: in Europa, secondo l’Acea, le immatricolazioni di auto sono scese a novembre del 10,3% rispetto allo stesso mese del 2011, mentre ad ottobre le nuove immatricolazioni erano scese del 4,6%.
Nella zona Euro il mercato è peggiore rispetto al resto del mondo visto che in Giappone si registra una crescita del 13.9%, negli Stati Uniti, del 13% in Russia, dell’11,6% in India, del 7,3% in Brasile e del 3,6% in Cina.