Tre gli obiettivi di Regione Lombardia per la crisi: voucher per cofinanziare piani di ristrutturazione aziendale, con un plafond per almeno 150 piccole e medie imprese, l’avvio di un fondo di garanzia per l’accesso al credito di chi aderisce a Raid, l’istituzione di un fondo per la ristrutturazione delle aziende in difficoltà mediante un ingresso temporaneo nel loro capitale.
Le tre iniziative allo studio sono state annunciate dal presidente Roberto Formigoni nel corso del convegno “Crisi d’impresa e strategie di risanamento: le principali novità in materia fallimentare e le prime evidenze giurisprudenziali – il progetto di Regione Lombardia Raid”, tenutosi nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Milano.
La Rete Raid è già attiva, in collaborazione con l’Ordine degli avvocati di Milano e di Regione Lombardia: un serio impegno per la soluzione delle crisi d’impresa e delle strategie di risanamento mirato soprattutto all’eliminazione delle cause che “stanno elevando il tasso di mortalità delle aziende lombarde, mentre molti imprenditori stanno affrontando situazioni complesse”.
Alla formazione della Rete Raid Regione Lombardia è giunta attraverso vari step a sostegno dei titolari di aziende, per aiutarli a fronteggiare le crisi aziendali, salvaguardando il valore delle imprese e i livelli occupazionali. Già con una legge del 2007 fu istituito allo scopo un nucleo operativo e, successivamente, con una prima task force in seno alla Giunta regionale e con la collaborazione di Arifl, l’Agenzia regionale per istruzione formazione e lavoro, si cominciò a intervenire in modo sempre più sistematico fino alla costituzione di Raid, la “Rete di affiancamento alle imprese in difficoltà”.
Raid si può attivare in un tempo massimo di 48 ore e si mette a disposizione per aiutare l’imprenditore a individuare le cause dei problemi aziendali, per coinvolgere tutti i soggetti istituzionali ed economici che possano contribuire al salvataggio e affiancare l’impresa nella stesura di un piano di rilancio.
I risultati fin qui raggiunti
Raid si è dimostrato uno strumento capace di colmare un vuoto e di andare incontro alle difficoltà degli imprenditori. Attualmente sta accompagnando 11 aziende, ciascuna con più di 100 dipendenti, che hanno sottoscritto l’atto di adesione. E alcune di loro sono ormai avviate alla conclusione del percorso di risanamento e di ristrutturazione del debito. Ma sono già più di 50 le imprese che, pur non presentando i requisiti previsti da Raid, si sono rivolte alla Regione e sono state comunque ricevute per un primo colloquio.