Il sistema del welfare nell’Unione Europea è raggruppato in almeno tre grossi pilastri; infatti, da un sistema originario interamente collettivo e obbligatorio, ovvero parliamo del Sistema Previdenziale pubblico – destinato ad erogare trattamenti pensionistici di base – parte del “sistema di welfare”; finanziato prevalentemente con un sistema a ripartizione, senza costituzione di riserve si arriva in questi anni dalla previdenza Complementare Collettiva, ovvero i Fondi pensione, in genere gestiti con criteri di capitalizzazione.
Accanto a questi due pilastri non è opportuno trascurare il terzo pilastro conosciuto anche come completamente individuale: questo è costituito dalla previdenza integrativa individuale, con prodotti generalmente amministrati nell’ambito delle assicurazioni.
In considerazione alla loro modalità di funzionamento, il sistema welfare italiano può essere ripartito in tre macro-aree, ossia esistono i fondi a ripartizione, quelli a capitalizzazione e, infine, quello misti.
I fondi denominato a ripartizione sono costituti sulla base di un accordo intergenerazionale, i contributi versati dai lavoratori attivi in un dato periodo sono utilizzati per pagare le pensioni di chi in quel momento è in quiescenza: questo sembra uno schema più adeguato a livello di settore che di singola impresa. I fondi a capitalizzazione sono quelli dove esiste un rapporto equilibrato tra storia contributiva dei soggetti e prestazione erogata e, in conclusione, i fondi del tipo misto rappresentano una soluzione intermedia.
A questo riguardo la CGIL, in particolare la ricerca è stata svolta da Silvana Paruolo della CGIL Nazionale – Segretariato Europa, ha svolto una specifica indagine allo scopo di evidenziare le eventuali differenze tra i diversi sistemi presenti nell’Unione Europea.
La ricerca ha anche messo in evidenza le debolezze presente nel nuovo sistema previdenziale europeo. Infatti, l’importo, ad esempio, delle pensioni è in generale spesso insufficiente e negli ultimi anni in vari paesi è diminuito il potere di acquisto delle pensioni; la crisi e le risultanti misure di austerità, poi, hanno esacerbato al situazione per i pensionati soli. Non solo, il sistema previdenziale non è generoso con gli anziani che spesso si vedono a sopperire l’elevato costo delle cure sanitarie e dei soggiorni nelle case di cura e/o il numero insufficiente di strutture esistenti.