La locale associazione di Mestre ha voluto fare il punto della situazione del nostro sistema economico e ha osservato che, in base agli indicatori economici dell’ISTAT. Che nel corso dell’anno scorso, ovvero il 2012, il nostro PIL risulta sceso del 2,2%.
La CGIA di Mestre ha solo posto in evidenza i dati diffusi dal nostro Istituto centrale di statistica visto che, nella di aggiornamento al Def del governo, diffusa a settembre 2012, la stima del Pil era a -2,4%.
Il dato diffuso oggi dall’Istat, ovvero pari al -2,2% non è comparabile direttamente con tale stima perché è un dato ‘corretto’. Il dato del Pil 2012 che potrà essere comparato con le stime del governo sarà invece diffuso dall’Istat il primo marzo.
Così come la CGIA pone in evidenza è che nel quarto trimestre del 2012 il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,9% rispetto al trimestre precedente e del 2,7% nei confronti del quarto trimestre 2011.
Non solo, l’associazione di Mestre ha anche risaltato il ruolo dei giovani nell’artigianato. Infatti, la CGIA pone in evidenza che un addetto su due ha meno di 40 anni e i mestieri dove la presenza dei giovani è maggioritaria sono i parchettisiti e posatori , ponteggiatori, elettricisti, parrucchieri ed estetisti, artigiani e operai dell’edilizia, manovali nell’edilizia e idraulici.
Per Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre,
Nonostante la crisi economica abbia cancellato a livello nazionale ben 58.000 aziende artigiane i giovani, soprattutto nel comparto casa, costituiscono la maggioranza degli addetti. A nostro avviso ciò è dovuto a due motivi. Il primo: questi mestieri, legati al mondo dell’edilizia, impongono una forza e una tenuta fisica che difficilmente possono essere richiesti a dei lavoratori di una certa età. Il secondo: il forte aumento del numero dei diplomati avvenuto in questi ultimi anni nel settore edile, elettrico e termoidraulico ha favorito l’ ingresso di molti ragazzi nel mercato del lavoro. In generale, malgrado le difficoltà e i problemi che sta vivendo il nostro settore, i giovani stanno ritornando all’artigianato, ma non ai vecchi mestieri. Dai nostri dati, ad esempio, le professioni legate alla lavorazione del vetro artistico, delle calzature, del cuoio, delle pelli e quelle a mano del tessile, corrono il rischio, fra qualche decennio, di estinguersi