Anche se la Camera ha chiuso i battenti, i nostri parlamentari hanno comunque presentato una proposta di legge allo scopo di istituire la Procura nazionale per la sicurezza sul lavoro. Infatti, il fenomeno infortunistico deve essere controllato con mezzi propri per offrire maggiore grado di intervento e tempestività .
Ricordiamo che proprio nei giorni scorsi è stato fatto il punto della situazione sul fenomeno infortunistico nel nostro Paese. Così come ha posto in evidenza il relatore della Legge,
rispettando il trend degli ultimi anni, dal 2006 in poi, quando si registrò l’ultimo incremento, anche il 2011 ha registrato un decalage degli infortuni sul lavoro (sono pari a 725.000 gli infortuni denunciati all’Istituto nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro, in calo del 6,6 per cento rispetto ai 776.000 del 2010), oltre che del numero degli infortuni mortali
Il relatore del provvedimento pone anche in evidenza l’incidenza del territorio
nel nord continua a concentrarsi oltre il 60 per cento degli infortuni, trattandosi del territorio a maggiore densità occupazionale (52 per cento degli occupati nazionali nel 2011). Le regioni con maggior numero di denunce di infortunio si confermano Lombardia (127.007), Emilia-Romagna (99.713) e Veneto (81.217)
La nuova Procura nazionale sarà competente a sovrintendere e coordinare le indagini di polizia giudiziaria e a promuovere ed esercitare l’azione penale per i reati in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
In base al testo della proposta presentata alla Camera, la Procura nazionale si avvale del supporto operativo delle Forze dell’ordine nonché degli strumenti operativi territoriali del Servizio sanitario nazionale, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e delle direzioni territoriali del lavoro.
La Procura nazionale può inoltre avvalersi, a fini investigativi, degli enti e organismi di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successive modificazioni, nonché del personale ispettivo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per le competenze in materia di vigilanza a esso attribuite dalla legislazione vigente.