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Imprenditoria femminile: agevolazioni e bandi, approfondimenti

 Opportunità per le donne in crisi di lavoro: incentivi e bandi vengono previsti ogni anno dal Ministero per lo Sviluppo Economico e dai vari enti locali mediante lo stanziamento di fondi speciali per la nascita di imprese femminili, in base alla Legge 215/1992. Infatti, l’Italia è al secondo posto in Europa per richieste di agevolazioni all’imprenditoria femminile.

Alle donne in difficoltà spieghiamo di seguito le varie modalità e i necessari requisiti per accedere ad agevolazioni e bandi per l’imprenditoria femminile. Iniziamo dai bandi, specificando anche i settori di più attuale interesse. I bandi possono essere attivati a livello nazionale o locale e vengono pubblicati insieme alle informazioni sui criteri di valutazione in base ai quali vengono stilate le graduatorie di accesso ai finanziamenti, pubblicate in Gazzetta Ufficiale entro 90 giorni dalla chiusura dei bandi.

I bandi sono suddivisi per 4 settori (agricolo, manifatturiero, commerciale, turismo o servizi) e la partecipazione viene valutata in base alla tipologia del progetto imprenditoriale, all’ubicazione della sede, alle risorse economiche necessarie, all’eventuale collegamento con progetti di sviluppo territoriali e al settore di riferimento.

I requisiti per la partecipazione ai bandi di finanziamento per l’imprenditoria femminile sono essenzialmente i seguenti: prevalenza femminile in azienda; titolarità per le ditte individuali; almeno il 60% dei soci donne per società di persone e cooperative; almeno 2/3 di quote detenute da donne per le società di capitali, il cui organo di amministrazione deve essere composto da donne per almeno i 2/3.

L’impresa che ne fruisce dev’essere una PMI che abbia meno di 50 dipendenti, con fatturato inferiore a 7 milioni di euro o un attivo patrimoniale inferiore ai 5 milioni di euro, non partecipata per il 25% o più da una o più imprese, anche congiuntamente, di dimensione superiore.

Oltre ai bandi di finanziamento per l’imprenditoria femminile, esistono altre forme di agevolazioni per l’imprenditoria femminile: acquisizione di attività preesistenti; introduzione di qualificazione e innovazione produttiva, tecnologica o organizzativa; ampliamento e ammodernamento dell’attività; iniziative per la formazione in azienda.

Le agevolazioni per l’imprenditoria femminile possono essere erogate sotto forma di contributo a fondo perduto, credito d’imposta o finanziamento agevolato. Per l’accesso all’agevolazione o al finanziamento, bisogna presentare una domanda, nella quale vanno indicate le informazioni principali sull’impresa e sul programma di investimento. Alla domanda è necessario allegare l’attestato di iscrizione presso il registro delle imprese e la certificazione che attesti il possesso dei locali nei quali esercitare l’attività e la relativa destinazione.

APPROFONDIMENTI
*Imprenditoria femminile: 40 mila nuove imprese
*Contributi imprenditoria femminile dal Friuli Venezia Giulia

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