È stato ribadito, almeno fino al 2014, il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici: un provvedimento, già stato previsto dalla spending review e confermata dal governo, che coinvolge oltre tre milioni di lavoratori.
Nel provvedimento si precisa che, oltre a sospendere le previsioni contrattuali, non si dà luogo, senza possibilità di recupero, al riconoscimento degli incrementi contrattuali eventualmente previsti a decorrere dall’anno 2011.
Non solo, il provvedimento prevede anche il blocco degli scatti di anzianità per il 2013 per i lavoratori della scuola (personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario) visto che si proroga per l’anno in corso le disposizioni contenute nel decreto 78 del 2010, ovvero
per il personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario della scuola gli anni 2010, 2011, 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti
I sindacati, però, non ci stanno e sono tutti concordi a condannare il comportamento del governo pesantemente iniquo e che carica sui lavoratori pubblici responsabilità che non li competono denunciando che le loro retribuzioni sono ferme dal 2010; infatti, per i segretari generali di Funzione pubblica e Scuola della Cisl, Giovanni Faverin e Francesco Scrima
Un’altra proroga al blocco dei contratti pubblici sarebbe inaccettabile […] hanno diritto a un rinnovo di contratto così come il privato
Non hanno fatto mancare le loro critiche anche Rossanna Dettori della Fp-CGIL e Massimo Di Menna della UIL Scuola; infatti, per Di Menna
Le basse retribuzioni degli insegnanti e del personale della scuola sono una delle questioni da affrontare con il nuovo governo
Per la Uil Scuola è
da 4 a 10 mila euro in meno il divario, rispetto alla media tra lo stipendio di un insegnante italiano, a inizio e a fine carriera, e i suoi colleghi degli altri paesi dell’Unione europea
Rossana Dettori della FP-CGIL chiede un impegno deciso del governo che serva a smentire le diverse indiscrezioni su questo importante tema
Sarebbe davvero inopportuno un decreto approvato dal governo Monti a urne chiuse, una forzatura ai danni dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni. Non credo che l’esecutivo uscente possa permettersi di prendere scelte politiche così importanti proprio in questi giorni