È il momento di mettere al centro dell’attenzione i nuovi lavori al fine di costruire un nuovo modello di civiltà lavorativa; infatti, la FILCAMS CGIL, la NIdiL CGIL, i “Giovani NON + disposti a tutto” della CGIL Nazionale, l’associazione dei praticanti Sesto Piano e l’Associazione Iva sei Partita hanno, tutti insieme, proposto un decalogo per la tutela dei tanti giovani che lavorano negli studi professionali.
All’incontro hanno partecipato più di 50 praticanti e professionisti provenienti da tutti Italia con la possibilità di seguire l’evento in diretta streaming e sui canali facebook e twitter.
Lo scorso 29 novembre 2011 è stato siglato il contratto nazionale degli studi professionali, che interessa circa un milione di lavoratori subordinati e quattrocentomila tra praticanti e partite Iva e per la prima volta, sono state estese le tutele dei lavoratori dipendenti anche ai precari. Mentre la trattativa per la definizione di alcuni elementi contrattuali è ancora in corso, e il sindacato e le associazioni di praticanti e professionisti vogliono concretamente partecipare alla discussione coinvolgendo quanto più possibile i tanti giovani professionisti interessati.
Nel corso dell’incontro sono state presentate le 10 regole di civiltà per la vita di praticanti, collaboratori e Partite Iva negli studi professionali che coinvolgono diversi aspetti.
Infatti, secondo i promotori
Il praticantato e le collaborazioni con o senza partita iva, che hanno le caratteristiche del lavoro autonomo devono essere regolamentate nel contratto nazionale di lavoro e alcuni principi minimi di civiltà devono essere sanciti per tutti e diventare finalmente esigibili. Vogliamo su questo decalogo costruire un dibattito anche attraverso la rete, praticanti professionanisti possano dire la loro ed evidenziare le loro priorità
I promotori parlano di regole formative, del contratto scritto, del principio del giusto compenso o dell’assicurazione per responsabilità civile e della tutela per la malattia.
In particolare, per qualsiasi attività, i promotori ritengono la predisposizione di un regolare contratto scritto che ne determini tutte le condizioni tanto che per attivare un praticantato o un tirocinio al contratto scritto deve essere allegato il progetto formativo. Non solo, per le prestazioni che richiedono la partita iva è necessario una lettera di incarico scritta, firmata da entrambe le parti, con la specifica delle condizioni di lavoro.