Buone notizie per i giovani perché è stata definitivamente adottata dal Consiglio dell’Unione Europea lo scorso 28 febbraio 2013 nella seduta del Consiglio EPSCO dei Ministri UE responsabili del lavoro e delle politiche sociali la raccomandazione per istituire la Garanzia Giovani, ma per rendere concreto questa opportunità è necessario che la stessa venga recepita attraverso una legge quadro nazionale.
L’Unione Europea recepisce in questo modo le indicazioni che da diverso tempo il Comitato Economico e Sociale Europeo, il Comitato delle Regioni, nonché il Forum Europeo dei Giovani e dalla Confederazione Europea dei Sindacati hanno da sempre sostenuto.
Secondo le indicazioni europee, il Consiglio raccomanda a tutti gli stati membri
di garantire che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema d’istruzione formale
Il punto di partenza per il rilascio della garanzia per i giovani è la registrazione presso un servizio per l’impiego, mentre la raccomandazione indica alcuni orientamenti generali quali le strategie basate sulla partnership tra le Istituzioni e gli attori sociali, politiche di attivazione e orientamento personalizzato, misure di sostegno per l’integrazione dei giovani nel mercato del lavoro. Inoltre la raccomandazione si sofferma sull’utilizzo dei fondi Ue e sulla valutazione e attuazione dei sistemi.
Come ha anche osservato la CGIL, il nostro Paese ha la necessità di istituire la Garanzia Giovani, mediante una legge quadro nazionale, anche se l’incertezza politica in cui versa non è di poca cosa.
La Commissione si impegna a sostenere gli Stati membri con i fondi del quadro strategico comune della UE, incoraggiando in particolare un utilizzo ottimale del Fondo Sociale Europeo. In aggiunta, per le regioni il cui tasso di disoccupazione giovanile supera il 25%, sono stati stanziati 6 miliardi di euro recuperati per metà da una nuova linea del budget 2014-2020 e per metà dal Fondo Sociale Europeo.