Per molto tempo uno dei sogni comuni e condivisi di molti giovani italiani è stato quello di trasferirsi a vivere e lavorare in Spagna. Un sogno decisamente sorretto ed incoraggiato dalle buone opportunità di inserimento e di carriera che la penisola iberica continuava ad offrire a chi avesse voglia di mettersi in gioco.
Anche la Spagna, tuttavia, è stata poi pesantemente colpita dai rovesci della crisi economica globale e ha vissuto anni decisamente più difficili, anche se la sua economia e il suo mercato del lavoro appaio sempre caratterizzati da un certo dinamismo. Così, anche se la Spagna oggi non rappresenta più quell’Eldorado dell’imprenditoria e dell’occupazione che incarnava un tempo, rimane sempre un paese europeo a cui molte persone, italiani compresi, continuano a guardare, quando hanno intenzione di lavorare all’estero.
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Oggi trovare lavoro in Spagna, dunque, non è più così facile e immediato come un tempo, ma richiede un certa dose di motivazione in più, che sicuramente l’ambiente umano e sociale sanno stimolare e la capacità di individuare i settori più promettenti ed in espansione. Per chi volesse trasferirsi in Spagna due in particolare potrebbero essere ora i settori in cui cercare occupazione: quello turistico e quello informatico e delle nuove tecnologie, dal momento che le industrie attive nelle biotecnologie restano una eccellenza spagnola.
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Grandi città come Madrid, Barcellona e località turistiche come le isole Baleari o le isole Canarie, attirano ogni anno milioni di turisti e dunque in questi posti è ancora molto facile trovare lavoro nel settore turistico, oggi decisamente in crescita nonostante la crisi. E’ necessario considerare, inoltre, che alla luce del suo clima, in Spagna non si lavora solo durante la stagione estiva ma il flusso turistico è praticamente ininterrotto durante tutto il corso dell’anno.
Vi sono poi centri e mete interessanti come Valencia o Siviglia che completano il quadro di un paese al centro dell’attenzione turistica internazionale, in modo del tutto destagionalizzato. Solo nel 2012 l’incremento del flusso è stato pari al 4 per cento. Se volete dunque lavorare come animatori, camerieri, cuochi e istruttori sportivi fatevi avanti!
Un’altra cosa da sapere sul mondo del lavoro spagnolo, se volete trasferirvi a vivere e lavorare in questo paese è che da alcuni anni a questa parte il governo ha varato una riforma del lavoro che ha reso il mondo del lavoro più flessibile. Per lavorare in Spagna non c’è bisogno di un permesso speciale, almeno se arrivate dall’Italia ma vi sono alcune pratiche e adempimenti da completare per farlo.
La prima cosa da fare è farsi registrare presso gli uffici dell’anagrafe – Padròn Municipal – per ottenere la residenza – empadronamiento – che dà accesso ad alcuni diritti. Il secondo documento necessario per lavorare è una sorta di codice fiscale – Numero de Identitad de Extranjiero o NIE – che viene di norma rilasciato in seguito alla sottoscrizione di una polizza assicurativa e dietro la presentazione almeno della bozza del contratto di lavoro. Per tutte le informazioni in merito è possibile consultare il sito internet del Ministero dell’Interno spagnolo.