Il Brasile, oggi la sesta potenza economica mondiale, è un paese che attrae sempre di più i cittadini di tutto il mondo desiderosi di iniziare una nuova vita lavorativa. La sua economia sta infatti attraversando negli ultimi anni un periodo di forte crescita e diverse sono le opportunità lavorative che si aprono nel paese per le persone qualificate. Prima di decidere di trasferirsi a vivere e a lavorare in Brasile è tuttavia necessario conoscere bene quali sono le norme che regolano la politica di immigrazione nel paese.
> Lavorare in Brasile – Mercato e opportunità di lavoro
Per lavorare e soggiornare in Brasile è infatti necessario richiedere una serie di visti e di permessi e rispettare le leggi vigenti nel paese. Questo post vuole proprio essere un approfondimento alle norme che è necessario seguire per svolgere tutti gli adempimenti burocratici richiesti da un possibile trasferimento in una delle città brasiliane.
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Lavorare in Brasile – Visti e permessi di lavoro
Tutti gli stranieri che desiderano lavorare in Brasile avranno bisogno di ottenere un permesso di lavoro. Il visto di lavoro per il Brasile è a volte denominato anche Vitem – V e viene richiesto in tutti in casi in cui:
- il lavoratore è chiamato a fornire qualsiasi tipo di di servizio previa stipulazione di un contratto. Questo include quindi gli scienziati, il personale tecnico, il personale di ricerca e altre tipologie di professionisti
- il lavoratore è chiamato a fornire qualsiasi tipo di servizio al governo del Brasile o a una società gestita dallo Stato del Brasile
- il lavoratore è chiamato a fornire qualsiasi tipo di servizio a contratto da parte di un’organizzazione aziendale che opera all’interno dei confini brasiliani.
Sia che lavoriate nella ricerca, quindi, nel settore pubblico o in quello privato, in altre parole, il visto sarà necessario. Per ottenere il visto sarà quindi necessario presentare l’apposita domanda di richiesta, presso il più vicino ufficio del Ministero del Lavoro.
Una volta presentata e approvata dal Ministero la domanda si dovrà completare la propria pratica presentando anche:
- un passaporto con data di scadenza superiore a sei mesi dal momento dell’ingresso nel paese e la presenza di almeno due pagine vuote
- due moduli di domanda di visto per ogni richiedente, che andranno compilati, datati e firmati
- il pagamento di una tassa che in genere ammonta a circa 100 dollari americani.
E’ necessario tenere presente, comunque che in alcuni casi il Consolato può richiedere documenti aggiuntivi per completare il dossier della vostra richiesta, o sottoporre all’osservazione di altre norme. Potrebbe infine anche convocarvi di persona per un colloquio prima di concedere il visto.
Una volta presentata la richiesta per il permesso di lavoro, la pratica viene in genere lavorata in un minimo di 5 giorni lavorativi, tempi che andranno quindi considerati se si avrà particolare urgenza per i documenti. In alcuni casi, però, la concessione del permesso potrebbe richiedere anche più tempo, ragione per cui è a volte prudente muoversi con un certo anticipo. In casi particolari, ci si può però rivolgere al consolato di riferimento.