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Come diventare incursore dell’Esercito Italiano – Seconda parte

In un post pubblicato prima di questo avevamo cominciato descrivere i compiti tipici di un incursore dell’Esercito Italiano e il percorso da compiere per arrivare a ricoprire tale ruolo all’interno dei corpi militari italiani. Vediamo quindi come deve proseguire l’iter formativo per coloro che vogliono intraprendere questa carriera. 

> Come diventare incursore dell’Esercito Italiano – Prima parte

Come diventare incursore dell’Esercito Italiano – Seconda parte

Dopo aver svolto il tirocinio pratico della durata di 3 settimane, i candidati risultati idonei sono ammessi alla frequenza di un successivo corso il Corso di Operatore Basico per le operazioni speciali, che ha una durata di 24 settimane ed è strutturato in moduli, al termine di ognuno dei quali è prevista una prova di superamento. Se la prova non viene superata l’addestramento finisce e i candidati vengono smistati verso altri reparti. In caso di esito positivo, invece, l’addestramento continua in relazione a materie quali Addestramento Individuale, Combattimento, Armi, Esplosivi, Topografia e Primo Soccorso. In questo periodo di formazione i corsisti devono acquisire anche il brevetto rilasciato dal Centro di Addestramento per Paracadutisti di Pisa – CAPAR – famoso per il suo metodo tecnico della fune di vincolo.

Questo corso nel complesso è chiamato OBOS e costituisce la parte più impegnativa di tutto l’addestramento, proprio perché si tratta di una formazione con possibilità di esclusione in itinere. A conclusione di questo percorso vi è una ulteriore fase di alta specializzazione.

Gli idonei vengono infatti ammessi a frequentare il corso di Combattimento per Forze Speciali, che ha una durata di 23 settimane. Questa fase di addestramento presuppone ancora una rigida selezione. La selezione infatti prevede l’acquisizione di una esperienza in attività belliche come i corsi di sopravvivenza, il trattamento dei prigionieri, la resistenza agli interrogatori, il maneggio di esplosivi e l’installazione di apparati radio.

Di norma solo il 50 per cento degli aspiranti totali riesce a superare anche queste prove di selezione per diventare incursori a tutti gli effetti. Il percorso di addestramento, come è evidente, quindi, richiede un impegno di molti mesi e non tutti gli aspiranti risultano poi idonei alle molteplici competenze richieste per la copertura del ruolo.

Dopo il superamento del secondo corso, l’iter selettivo non termina ma prosegue con il Corso Avanzato per forze speciali, che ha una durata di 5 settimane, nel corso del quale gli aspiranti sono chiamati a perfezionare le tecniche di combattimento ed incursione sia in contesti urbani che in contesti extraurbani.

Gli allievi che riescono a portare a termine anche questa fase selettiva sono ammessi alla fase di perfezionamento per paracadutista, nella quale si specializzeranno con corsi di roccia, sci, combattimento in ambiente montano, sub e apprenderanno la lingua inglese.

Dopo circa due anni di addestramento i militari che avranno superato il complesso iter formativo saranno finalmente insigniti del titolo di incursori paracadutisti e entreranno a far parte del IX Reggimento Col. Una volta entrati a far parte del reparto speciale i militari compieranno periodicamente altra at tività di aggiornamento e addestramento al fine di coordinare il proprio lavoro con quello dei reparti incursori degli eserciti delle altre nazioni europee e non con cui si troveranno a lavorare.

 

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