Gli appassionati di sport possono pensare di svolgere nella loro vita un lavoro connesso con la loro grande passione. Esistono infatti tante professioni in qualche modo legate al mondo sportivo. Se si è appassionati di una disciplina sportiva in particolare, dopo averla praticata per molto tempo, si può pensare di inserirsi come arbitro di quella stessa disciplina. Volete a esempio sapere come diventare arbitro di pallavolo?
In questo sport vi sono due squadre da 6 giocatori ciascuna, che devono cercare di far cadere la palla nel campo avversario, al fine di accumulare punti. Il gioco possiede una serie di regole proprie, la cui osservanza è delegata alla figura di un arbitro che ha la funzione di far rispettare le regole e punire le infrazioni.
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Se la pallavolo è sempre stata il vostro sport preferito allora potete pensare di lavorare come arbitro. Ma come si fa a diventarlo? Esiste un percorso apposito da compiere nel mercato del lavoro italiano? E oltre alla propria formazione, gli aspiranti devono possedere alcune caratteristiche personali?
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In questa breve guida troverete tutte le informazioni relative a questo argomento e scoprirete come si diventa arbitro di pallavolo.
Come diventare arbitro di pallavolo
La prima cosa da sapere sul mestiere degli arbitri di pallavolo è che in una normale partita esistono diverse figure preposte a svolgere questa funzione, poiché l’arbitraggio è delegato ad un vero e proprio collegio arbitrale composto da diversi arbitri. Vediamo quali sono. A sovrintendere ad una partita ufficiale di pallavolo c’è infatti un primo arbitro, un secondo arbitro, un segnapunti e dei giudici di linea. Questo tipo di collegio, tuttavia, viene usato e attivato solo nelle competizioni di più alto livello.
Nella pratica, infatti, cioè nelle competizioni di tipo provinciale e regionale, le gare sono di norma dirette da una sola figura di arbitro. Nei campionati di serie B1 invece non è prevista la figura del giudice di linea.
Vediamo quindi come è possibile avvicinarsi alla professione e praticarla effettivamente. Coloro che fanno parte di una associazione sportiva possono facilmente svolgere il compito di arbitro, il quale deve essere semplicemente un tesserato del circolo all’ interno nel quale si svolge la gara, che però deve appartenere campionati giovanili.
In realtà in Italia per diventare arbitro di pallavolo in maniera ufficiale esiste un percorso specifico e certificato. È infatti la Federazione Italiana Pallavolo che attraverso i suoi Comitati provinciali e regionali ha il compito di formare i nuovi arbitri. A livello nazionale, invece, c’ è un Centro di Qualificazione Nazionale, Settore Tecnico Arbitri e osservatori che svolge la stessa funzione. Quella dell’ arbitro di pallavolo è una professionale si può svolgere a partire dai sedici anni di età , iscrivendosi ai diversi corsi che vengono organizzati ogni anno. Al termine del corso si è tenuti a superare un esame e alla fine si è inquadrati all’interno del sistema degli arbitri federali. Nel corso delle prime esperienze di arbitraggio, tuttavia, l’arbitro più giovane viene ad essere affiancato da un tutor.
La carriera di un arbitro di pallavolo si conclude con il grado di arbitro internazionale, che si può raggiungere ottenendo buoni punteggi da parte degli osservatori – una commissione valutatrice nelle gare che si dirigono.