Conoscete il coaching? Si tratta di una disciplina che ha avuto la sua origine all’interno del settore del marketing e ora viene usata con profitto all’interno di tutto il comparto business. Si tratta di una pratica grazie alla quale si diventa più esperti nel gestire e nell’organizzare i diversi impegni e attività della vita privata e professionale, migliorando le relazioni con i propri clienti e affini e dunque accrescendo la fiducia in se stessi e la serenità personale.Â
Una delle figure professionali che lavora in questo campo è il business coach, il cui scopo è quello di aiutare i clienti a realizzare meglio i propri obiettivi, diventando consapevoli della competenze e capacità che si possiedono. Il business coaching può essere rivolto sia a privati, singoli imprenditori, sia ad aziende, le quali hanno bisogno di applicare strategie per incrementare i propri risultati. Viene quindi inteso come un servizio di consulenza e affiancamento nel corso di un certo periodo della propria attività professionale.
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Ma come si fa a diventar un business coach? Quali sono i requisiti necessari o richiesti per poter intraprendere questa carriera? In questa breve guida abbiamo raccolto tutte le informazioni più utili al fine di intraprendere tale professione.
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Come diventare business coach
Il business coach deve in primo luogo possedere alcune caratteristiche personali indispensabili a diventare professionisti affermati nel proprio settore e ad avere sempre più fiducia da parte dei clienti che si aiutano. Come prima cosa si deve avere una certa pratica all’interno del settore del business, cioè conoscere il mondo imprenditoriale e avere una certa esperienza di quello aziendale e del linguaggio usato al suo interno, al fine di aiutare i clienti nella maniera corretta.
Sarà poi necessario essere dei grandi comunicatori e degli attenti osservatori del linguaggio del corpo. Un comunicatore deve però essere empatico all’occorrenza e sapere ascoltare quando necessario. Tra le qualità richieste vi sono anche l’attenzione ad un codice etico di comportamento, una buona dose di pragmatismo e una certa riservatezza.
Attualmente, però, la professione del coach non è ancora del tutto riconosciuta e legalizzata nel nostro paese, dunque non esiste un percorso di formazione specifico per intraprendere questo mestiere ma si possono operare una serie di scelte che sono più o meno proficue e riconosciute. Ci si può ad esempio rivolgere ad un ente privato che eroghi la formazione richiesta, rilasciando una certificazione. Per i coach ancora non esiste in Italia uno specifico albo istituzionale.
Ci sono però due scuole a cui si può fare riferimento: sono l’International Coach Federation e l’International Association of Coaching. L’International Coach Federation rilascia anche una certificazione, l’ICF, che è una specie di garanzia per il percorso svolto e i risultati raggiunti. Viene riconosciuta nella maggior parte dei paesi anche se non si tratta di una abilitazione ufficiale. Esistono tre diversi livelli di competenza da poter raggiungere.
La maggior parte delle scuole di formazione private si allineano poi agli standard ICF nella preparazione che impartiscono. Esperienze personali e bagaglio culturale faranno poi la differenza tra un professionista e l’altro.