Un decreto che effettivamente fa preoccupare: stiamo parlando della norma con cui il governo Meloni ha deciso di ridurre la somma dedicata nel Fondo di Sostegno per supportare le famiglie delle persone che hanno perso la vita per colpa di gravi incidenti sul lavoro. Annualmente, purtroppo, si tratta di una statistica che cresce sempre di più, come si può anche mettere in evidenza dai dati che sono stati diffusi dall’Inail.
Il decreto firmato dal ministero del Lavoro, in realtà , porta la data di approvazione di maggio e, fino a questo momento, è rimasto quasi invisibile. Eppure, quello che tale decreto ha previsto non è così banale. Infatti, ha provveduto a ridurre la somma di denaro che viene erogata alla famiglia di una vittima di un infortunio sul lavoro, o anche della persona che ha subito un grave infortunio sul luogo di lavoro.
All’interno del decreto 75 del 2023, infatti, si può notare come le somme dedicate a tale fondo siano cambiate. La cifra minima è pari a 4 mila euro, se c’è ancora una persona superstite all’interno della famiglia, mentre si arriva al tetto di 14500 euro se ci sono almeno tre superstiti. Solamente l’anno scorso le cifre erano diverse, dal momento che la soglia minima era fissata a 6 mila euro, mentre quella massima toccava addirittura i 22400 euro.
Ed è chiaro che si nota il cambiamento, a maggior ragione per quanto riguarda le quote intermedie. Per due superstiti, ad esempio, si può arrivare a pagare fino a 7500 euro, mentre nel 2022 tale somma era pari a 11400 euro. Per tre superstiti, invece, la cifra è pari a 11 mila euro rispetto alla soglia di 16800 euro del 2022.
Non ci vuole certamente una laurea in matematica per notare come il Fondo di sostegno dedicato alle famiglie di persone che sono morte o hanno subito gravi infortuni sul lavoro, sia stato notevolmente ridotto. L’erogazione di questa somma, che avviene una tantum, rappresenta una pratica che è di competenza dell’Inail. Una misura che risale al 2007 e che prevede l’erogazione della somma a sostegno della famiglia entro 30 giorni rispetto alla morte piuttosto che al grave infortunio che ha colpito il lavoratore. Si tratta di una misura prevista anche per tutti coloro che non hanno stipulato un’assicurazione Inail. Successivamente, saranno degli appositi controlli a stabilire l’esatto importo che deve essere oggetto di tale indennizzo, in base chiaramente alle circostanze che caratterizzano il caso concreto. Insomma, un aiuto fondamentale per la famiglia del lavoratore che si ritrova ad affrontare una situazione parecchio complicata.