Capita spesso di sentir parlare di pensione di reversibilità: si tratta di un supporto fondamentale, in tanti casi, che viene messo a disposizione ai componenti della famiglia della persona che è morta. Nel corso di quest’anno, ecco che tale sostegno economico subisce una riduzione, complice anche l’introduzione di tutta una serie di limiti dal punto di vista reddituale.
Quando si parla di pensione di reversibilità, si fa riferimento a una prestazione pensionistica che viene erogata nel caso in cui un pensionato o un assicurato muoia, a supporto delle persone superstite della famiglia, a patto che queste ultime abbiano chiaramente il diritto di riceverla.
A quanto ammonta tale pensione? Di solito viene calcolata su base percentuale rispetto alla pensione che è stata già riconosciuta alla persona defunta e cambia in relazione a vari elementi, tra cui troviamo senza ombra di dubbio anche il grado di parentela con il defunto.
Dando uno sguardo a quelli che sono gli importi che effettivamente spettano quest’anno, è giusto mettere in evidenza come la pensione di reversibilità si calcola su base percentuale, che di solito varia tra il 60 e l’80%, ma può arrivare alla copertura del 100% rispetto alla pensione che veniva erogata al pensionato che è morto. In relazione poi al grado di parentela con il parente superstite, ecco che si devono applicare delle particolari aliquote di reversibilità.
Per quanto concerne l’anno 2024, ecco che sono state previste le seguenti aliquote. Si tratta di una misura pari al 60% della pensione della persona scomparsa che è prevista per il coniuge. Qualora ci dovessero essere un coniuge un figlio, tale percentuale arriva all’80%. In caso di presenza di un coniuge e almeno due figli, allora la percentuale sale fino al 100% rispetto alla pensione precedentemente erogata.
Nel caso in cui il diritto alla pensione spettasse solo ed esclusivamente ai figli, in mancanza di un coniuge, piuttosto che al genitore, ma anche a fratelli o sorelle, le varie aliquote di reversibilità cambiano. Ad esempio, toccano la misura del 70% in caso di un figlio superstite, si arriva all’80% in caso di due figli, mentre si tocca il 100% in caso di tre o ancora più figli. È giusto porre attenzione su un determinato aspetto, ovvero che il superstite si può ritenere a carico del pensionato o assicurato che è scomparso solo in condizioni di mancata autosufficienza economica. Ad esempio, si tratta della categoria dei figli studenti superstiti, i genitori dell’assicurato o pensionato, a patto che abbiano almeno 65 anni al momento della scomparsa del defunto.