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Crescita inarrestabile per lo smart working nel 2025

Una ricerca effettuata dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano evidenzia come per il prossimo anno sia previsto un netto aumento del lavoro da remoto, anche perché grandi aziende si muoveranno verso tale direzione. Effettivamente lo smart working ormai ha preso sempre più piede nel nostro Paese, tant’è che sette italiani su dieci non sarebbero d’accordo all’eventualità di ritornare in ufficio se la propria azienda dovesse prendere tale decisione.

smart working

Concentriamoci sulle prospettive per lo smart working nel 2025

Una volta avviato il processo di smart working gli italiani non sembrano intenzionati a tornare indietro. Per il 2025 è prevista una crescita del 5% del lavoro a distanza, con 3,7 milioni di italiani impegnati in questa pratica. Sono soprattutto le grandi imprese ad aver preso questa strada, con lo smart working che coinvolge ormai quasi 2 milioni di lavoratori.

Si tratta di numeri che sono molto vicini a quelli registrati durante il periodo della pandemia, quando lavorare da remoto era vista come l’unica soluzione. Per il prossimo anno ci sarà un bell’incremento di lavoratori da remoto, trend che però risulterà essere contrastato dalle piccole e medie imprese che invece non puntano molto su questo smart working.

Ci sono poi nuove forme di flessibilità, come sottolineato dal report del Politecnico di Milano e che riguarda la settimana corta. Infatti un’azienda su dieci ha deciso di puntare su questa strategia lavorativa. Bisogna a questo punto capire anche quale sia il punto di vista degli stessi lavoratori per quanto riguarda lo smart working.

Qui l’analisi è stata svolta da Hays Italia (divisione italiana società quotata al London Stock Exchange attiva a livello globale nel recruitment specializzato) ed ha confermato quanto emerso dal Politecnico di Milano. Infatti solo il 14% dei lavoratori sarebbe disposto a ritornare in azienda, mentre il resto sarebbe disposto addirittura a cambiare lavoro se ci fosse un ritorno forzato nel proprio ufficio.

Solo uno stipendio maggiore potrebbe nel caso convincere i lavoratori a rimettere piede in azienda. Risulta essere abbastanza chiaro come i lavoratori attuali puntino sullo smart working, diventato per molti un diritto di fatto. Si rischia insomma che le aziende si ritrovino con tanti lavoratori pronti a cercare altrove pur di lavorare da remoto.

Un cambio di rotta importante che fa capire ancora una volta come ormai stia cambiando la concezione del lavoro, con lo smart working che sembra essere l’obiettivo di tanti professionisti di qualsiasi settore. I dati parlano chiaro, ormai il lavoro in Italia sta cambiando e bisogna andare verso tale direzione.

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