Il 2009 in Piemonte è stato un anno da dimenticare dal fronte occupazionale. Nel periodo gennaio-settembre 2009, rispetto agli stessi mesi del 2008, in Piemonte le persone in cerca di un’occupazione sono passate da 94.000 unità a ben 130.000 unità, corrispondenti ad un rialzo che sfiora il 40%. Il dato, fornito dall’Osservatorio regionale, conferma come il 2009 in Piemonte sia stato in tutto e per tutto l’anno della grande crisi; a crescere sul territorio, non a caso, sono state solamente le forme di lavoro precarie e marginali, dal lavoro intermittente a quello di natura occasionale, mentre per le altre forme di lavoro decisamente più stabili gli indicatori sono tutti in rosso. E così, al settembre 2009 in Piemonte il tasso di disoccupazione è balzato dal 4,8% del settembre 2008 al 6,5% del settembre 2009, ovverosia su valori ben oltre la media del Settentrione dove si registra un tasso di disoccupazione al 5,1%.
A farne maggiormente le spese sono stati soprattutto i lavoratori uomini rispetto alle donne: la disoccupazione maschile è passata dal 3,7% al 5,9% con un rialzo di 2,1 punti percentuali, mentre quella femminile è passata dal 5,9% al 7,4% con un rialzo di 1,5 punti percentuali. La scarsa domanda di occupazione ha comportato per i Centri per l’Impiego sul territorio regionale un forte calo delle occasioni di lavoro: la discesa, al netto delle collaborazioni domestiche, è stata infatti del 15,5%, ma nella Regione della Fiat c’è stato un crollo del 40% delle occasioni di lavoro nel comparto industriale, con punte di -57% nel comparto metalmeccanico.
Per uscire da questa grave situazione, l’Amministrazione regionale, oltre a mettere a punto tutta una serie di strumenti di sostegno al reddito, sta per avviare un piano finalizzato a coinvolgere sul territorio tutto il sistema dei servizi per l’impiego: in pratica, tutti i lavoratori che quest’anno saranno interessati da provvedimenti di cassa integrazione guadagni, o di mobilità in deroga, potranno recarsi presso il Centro per l’Impiego competente al fine di agevolare ed accelerare il reinserimento al lavoro attraverso, in base al caso specifico, una riallocazione o la riqualificazione con uno specifico e concordato percorso di crescita professionale.