Nel primo trimestre dello scorso anno, rispetto al primo quarto del 2008, c’è stato un vero e proprio crollo delle cosiddette inserzioni “a modulo”, ovverosia la pubblicazione degli annunci di lavoro sui quotidiani nazionali. A rilevarlo è stato l’Isfol, sottolineando nello specifico come si sia passati dalle 70.319 inserzioni del primo trimestre del 2008 alle 31.841 del primo trimestre del 2009 con una caduta pari a ben il 54,7%. Secondo l’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori il dato è rappresentativo della crisi che ha attraversato il nostro Paese visto che sono stati letteralmente “distrutti” ben 38.478 posti di lavoro da ricercare attraverso annunci sulla carta stampata. Di conseguenza, chi nei mesi scorsi era disoccupato, e magari lo è ancora, ha avuto meno chance, acquistando un quotidiano nazionale, di trovare un annuncio in linea con la propria formazione ed il proprio curriculum, con la conseguenza che molto spesso il lavoratore a spasso è stato “costretto” ad utilizzare con più frequenza Internet ed i Portali specializzati per un reinserimento nel mondo del lavoro quanto più rapido possibile.
Come diretta conseguenza, nel periodo di osservazione da parte dell’Isfol, è stato registrata anche una perdita di valore degli annunci sulla carta stampata, che sono passati da una media di 429 euro nel primo trimestre del 2008 a 350 euro nel primo trimestre dello scorso anno. In particolare, le aziende nell’ambito della ricerca di figure professionali, più o meno qualificate, spendono poco per inserzioni finalizzate alla ricerca di operatori di call center, operai, manovali, cassieri, saldatori e addetti al recupero crediti, mentre sono più propensi a sborsare decisamente di più per trovare figure manageriali.
In particolare, l’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, per quel che riguarda la ricerca di un manager, ha rilevato che nel primo trimestre del 2009 il valore relativo ad un inserzione era pari in media a 1.233 euro; trattasi di cifre elevate ma comunque in caduta del 51% rispetto ai 2.515 euro che in media le aziende hanno speso nel primo trimestre del 2008.