A causa della manovra economica messa a punto dal Governo, il settore agricolo nelle campagne del Mezzogiorno rischia grosso visto che, secondo quanto riporta la Coldiretti, sono ben 50 mila i posti di lavoro a rischio a causa dell’inasprimento dei costi contributivi. In particolare, l’Organizzazione degli agricoltori fa presente come nella manovra non sia presente la stabilizzazione per quel che riguarda le agevolazioni contributive che, negli ultimi cinque anni e mezzo, hanno permesso alle aziende agricole operanti nelle zone svantaggiate, ed in quelle agricole montane, di poter andare avanti. Secondo la Coldiretti il mancato rinnovo delle agevolazioni sarebbe grave visto che in questo modo, a danno degli imprenditori onesti, scatterebbero fenomeni di concorrenza sleale e di occupazione in nero che chiaramente il nostro Paese non può più permettersi.
Serve infatti che in agricoltura sia mantenuto, anzi tenda ad aumentare, la legalità a fronte di sistemi contrattuali alla luce del sole, ragion per cui a favore delle imprese agricole che operano in zone montane ed in aree svantaggiate, senza le agevolazioni, il costo del lavoro diventerebbe insostenibile anche in confronto agli altri Paesi europei, dal Regno Unito alla Spagna e passando per la Polonia, la Germania e la Grecia.
La Coldiretti, in ogni caso, riporta inoltre come il presidente della Commissione Bilancio del Senato, nonché relatore della manovra finanziaria, Antonio Azzollini, abbia fatto presente al Presidente della Coldiretti, Sergio Marini, come la questione relativa all’alleggerimento del carico contributivo per le imprese agricole potrà essere risolta entro l’autunno con effetto retroattivo a partire dal corrente mese di luglio, e con copertura finanziaria fino alla fine del 2010. L’impegno del Presidente Antonio Azzollini è stato accolto con un plauso dall’Organizzazione degli agricoltori visto che, come sottolineato dal Presidente della Coldiretti, con i contenuti dell’attuale manovra, che non stabilizza le agevolazioni contributive, “i 50 mila posti di lavoro al Sud sarebbero spazzati via da una manovra che al momento non prevede nulla circa l’argomento“.