Per una donna la giornata è fatta sempre di 24 ore, ma è come se fossero 27 grazie al fatto che, meglio degli uomini, riescono a gestire più attività simultaneamente. Questo è quanto, in particolare, è emerso da un’indagine che nel luglio scorso la Camera di Commercio di Milano ha condotto su un campione di oltre duecento tra addetti ed imprese milanesi. Se infatti da un lato gli uomini sfruttano il tempo per lavorare anche quando ci si sposta in treno o in auto, la donna riesce a fare tutto ciò anche quando parla al telefono, continuando a lavorare davanti al personal computer durante la conversazione; lo stesso dicasi per la donna che meglio dell’uomo riesce a ritagliarsi tempo per il lavoro anche durante un pranzo, così come è comune per il gentil sesso la tendenza a cucinare o a vestirsi mentre contemporaneamente si ascoltano le ultime notizie.
Di conseguenza, la donna rispetto all’uomo grazie alle attività simultanee è più propensa a gestire al meglio ed in maniera più produttiva il proprio tempo, al punto che anche il week-end è buono per lavorare in spiaggia o addirittura durante un’escursione. In termini percentuali, è il 92% delle donne, rispetto all’83% degli uomini, che non disdegna di moltiplicare le attività simultanee secondo un modello di ottimizzazione del tempo che punta a conciliare contemporaneamente le attività lavorative ottenendo un “allungamento” la giornata. E così, grazie alla contemporanea coesistenza di più attività, la donna riesce a “mettere da parte” tre ore in media rispetto alle due ore degli uomini.
Tutto ciò, chiaramente, avviene grazie alla flessibilità oraria e lavorativa offerta dalle imprese nel nostro Paese al fine di poter gestire più attività contemporaneamente; dall’indagine della Camera di Commercio di Milano, non a caso, è emerso che non mancano i casi in cui una donna può anche lavorare da casa magari continuando ad occuparsi nel frattempo della cucina e delle altre faccende domestiche.