La crisi degli ultimi anni ha accentuato il fenomeno dell’instabilità lavorativa, colpendo fasce di età e professionalità di ogni tipo. Per chi si trova improvvisamente fuori dal mercato del lavoro il trauma è forte e non è sempre semplice focalizzare le proprie competenze e superare le difficoltà che comporta la ricerca di un nuovo posto di lavoro. Da qui l’importanza dello strumento dell’outplacement.
Le rilevazioni statistiche di Fairplace (società di outplacement del gruppo UnoHolding) ci rivelano che la popolazione dei candidati è così suddivisa: Profili dirigenziali 8,6%, Quadri 8%, Impiegati 19,5%, Operai 63,9%.
L’età media dei candidati gestiti è di 47 anni per i dirigenti, 46 anni per i quadri, 44 per gli impiegati e 43 per gli operai.
La popolazione maschile rappresenta il 69% dei candidati, di cui 11,6% sono impiegati in funzioni dirigenziali, l’8,8% quadri, il 13,9% impiegati e il 65,7% operai.
La popolazione femminile (il rimanente 31%) è divisa in profili impiegatizi 32%, operai 59,8%, quadri 6,2% e – fanalino di coda – 2,1% dirigenti.
La maggior parte dei candidati risulta provenire dal comparto industriale (81,1%) rappresentato in maggioranza dal meccanico per un 35,4%, seguito dal ceramico con il 19,6%, quindi il tessile con il 15,8% e infine il chimico con l’11,8%.
I candidati che provengono dal settore dei servizi si distribuiscono su Finanza per il 30,5%; Grande Distribuzione Organizzata 18,6%; ITC 15,2%; Risorse Umane 11,6%.
Risultano ricollocati il 92% dei candidati interessati da programmi di outplacement individuale e il 66% dei candidati interessati da programmi collettivi.
I tempi medi di ricollocazione sono di 5,4 mesi per i dirigenti; 6,1 per i quadri; 5,7 per gli impiegati e 5,9 per gli operai.
L’analisi dei dati evince una crescita rilevante dei soggetti coinvolti in processi collettivi, fenomeno dovuto, soprattutto, alla peculiare situazione del sistema economico italiano.
“Anche nel 2010 Fairplace ha proseguito nel suo trend di crescita” dichiara l’ Amministratore Delegato Sergio Pandolfi
“Abbiamo affiancato ai tradizionali interventi di ricollocazione individuale e collettiva aziendale, interventi finanziati dalle pubbliche amministrazioni (sistema dotale in Lombardia e Veneto; bandi di ricollocazione in Emilia) e dai fondi paritetici e interprofessionali. A questo proposito si è rivelata particolarmente interessante l’esperienza vissuta con Unione Industriali di Varese