Anche per chi ha una laurea in Italia cresce la voglia di fare impresa, ovverosia di avviare attività di lavoro autonomo, per scelta, ma anche spesso perché non ci sono altre strade. E’ il caso della Regione Lombardia dove, rispetto alla media nazionale, c’è un aumento delle immatricolazioni, un aumento della domanda di laureati, ma nello stesso tempi i contratti di lavoro sono sempre più “deboli”, ovverosia tendono a stabilizzarsi nel tempo indeterminato dopo un periodo superiore agli anni precedenti la crisi finanziaria ed economica. In accordo con un Rapporto realizzato dalla Camera di Commercio di Milano, ed in particolare dall’azienda speciale Formaper, in collaborazione con la Provincia di Milano, attualmente c’è una sorta di “guerra” tra laureati dal fronte occupazionale. Nel dettaglio, dal Rapporto intitolato “Laureati in Lombardia: è ancora crisi?” è emerso che i laureati di oggi, per la ricerca di un posto di lavoro, sono in competizione ed in concorrenza con quelli di “ieri”, ovverosia con quelli che, in questi ultimi anni di crisi, non sono riusciti a trovare un’occupazione.
In ogni caso lo scorso anno, in Lombardia, il quadro è migliorato e non è più quello dei tempi peggiori. Nel dettaglio, c’è stata una crescita anno su anno, in accordo con quanto reso noto dalla Camera di Commercio di Milano, dei neo-laureati assunti pari all’8,4% a fronte di una percentuale più alta, sopra il 10%, per la provincia di Milano. Molto bene da tale fronte anche Mantova con un +15,9% e Monza e Brianza con un +12,9%.Â
Secondo quanto dichiarato dal Presidente di Formaper, Umberto Bellini, al fine di evitare la disaffezione dei giovani al mondo del lavoro, c’è ancora molto da fare al fine di poter ritornare ad un assorbimento di laureati nel circuito occupazionale sui livelli antecedenti alla crisi. Il tutto sebbene, rispetto al resto d’Italia, la Regione Lombardia dimostri ottime capacità di reazione alla congiuntura difficile degli anni scorsi.