È stato pubblicato l’avviso di finanziamento relativo all’anno 2011 per progetti a valere sull’articolo 9 della legge 8 marzo 2000 n. 53, così come modificato dall’articolo 38 della legge 18 giugno 2009, n. 69.
Poter conciliare tempi di vita e di lavoro non è un argomento di poco conto, specie se occorre poi confrontarsi con i problemi e le esigenze presenti in qualsiasi ambito produttivo. Ecco perché diventa necessario trovare e assegnare fondi per finanziare progetti finalizzati alla realizzazione di azioni positive per la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di cura della famiglia.
Il fondo permette di erogare contributi, di cui almeno il 50 per cento destinati ad imprese fino a cinquanta dipendenti, in favore di aziende, aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere che applichino accordi contrattuali che prevedano azioni positive finalizzate per questo obiettivo.
L’avviso prevede, per l’anno 2011, la presentazione, la valutazione e la successiva gestione delle domande di finanziamento relative a progetti finalizzati alla realizzazione di azioni positive per la conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di cura della famiglia, presentati ai sensi dell’ articolo 9 della legge 8 marzo 2000, n. 53 in attuazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2010, n. 277.
L’avviso ricorda che per accedere ai finanziamenti occorre presentare domanda utilizzando il modulo appositamente predisposto come indicato all’articolo 3 dell’avviso.
Per i progetti in favore di lavoratori dipendenti è necessario, a pena di esclusione, allegare l’accordo contrattuale, la copia dell’atto costitutivo o dello statuto, ove esistenti, del proponente e di ciascuno dei partecipanti al soggetto collettivo, la copia dell’eventuale certificazione idonea a dimostrare la disabilità, la non autosufficienza o la grave infermità di soggetti che necessitano di cure familiari.
È anche necessario presentare la solito documentazione attestante la regolarità contributiva e assicurativa (DURC) del soggetto proponente e di ciascuno dei partecipanti al soggetto collettivo e la fotocopia leggibile di un documento di identità del sottoscrittore, in corso di validità, da cui sia riscontrabile la firma.
L’avviso ricorda che può costituire condizione di esclusione dalla procedura di valutazione e di decadenza dall’eventuale ammissione a finanziamento qualora si riscontri una situazione di irregolarità contributiva del soggetto proponente.
Maggiori informazioni al Ministero del Lavoro.