Buone notizie per le piccole imprese e per i dirigenti che si trovano nelle condizioni di trovare nuovi sbocchi lavorativi.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 164 del 16 luglio 2011, il Decreto ministeriale 4 maggio 2011 con la ripartizione dei fondi, ai sensi della legge 7 agosto 1997, n. 266, in materia di Incentivi al reimpiego di personale con qualifica dirigenziale e sostegno alla piccola impresa.
Le risorse, circa 927.244,00 euro per l’anno finanziario 2011, sono ripartite a livello regionale sulla base della distribuzione delle imprese che occupano fino a 249 dipendenti secondo le indicazioni fornite dall’ISTAT con i dati del censimento 2001.
Come ricorda l’articolo 3 del provvedimento una percentuale pari al 10 per cento dell’importo assegnato a ciascuna Regione è da destinarsi al finanziamento delle attività utili a favorire la ricollocazione dei dirigenti il cui rapporto di lavoro sia cessato.
L’importo, inoltre, deve essere assegnato alle Regioni che ne facciano espressa richiesta sulla base di programmi definiti ai sensi delle Convenzioni in precedenza stipulate.
Qualora le regioni dovessero ricevere richieste di concessione delle agevolazioni contributive oltre i limiti delle risorse assegnate, è possibile, in presenza dei requisiti di legge, completare la relativa istruttoria ammettendo l’azienda al beneficio dello sgravio contributivo, subordinando in ogni caso la esecutivià del provvedimento alla definitiva assegnazione di risorse aggiuntive oltre quelle ripartite con il presente decreto.
Secondo la Legge le regioni, entro il 30 settembre 2011, dovranno trasmettere al Ministero del lavoro e delle politiche sociali – Direzione generale del mercato del lavoro – una relazione sull’applicazione della norma nella quale saranno riportati il numero dei decreti emanati nei limiti delle risorse assegnate ad ogni singola regione, il numero e la denominazione delle imprese ammesse ai benefici di legge, il numero dei dirigenti assunti e il totale delle risorse impegnate a fronte delle risorse attribuite con decreto alle singole regioni.
La regione che ottiene la quota maggiore è la Lombardia con 170.520,17 euro, mentre il fanalino di coda è la Valle d’Aosta con 2.503,56 euro.