Il successo – definito, mediaticamente, insperato – dei bond brianzoli, può far scuola. L’iniativa lanciata dalla Confindustria di Monza, e ora portata alla ribalta nazionale grazie agli straordinaria risultati, è semplice: raccogliere denaro tra i privati, in cambio di un tasso di interesse di rendimento pari a quello della principale concorrenza e, soprattutto, della garanzia che lo stesso denaro raccolto venga impiegato in favore del supporto creditizio alle imprese della zona.
Insomma, un prodotto fortemente attaccato al territorio – in un’area che fa dell’appartenenza al proprio territorio, soprattutto imprenditoriale, uno dei suoi punti di forza – che ha conquistato l’appeal della cittadinanza locale, permettendo alle aziende di poter disporre di oltre 10 milioni di euro in soli due mesi: una velocità di raccolta sensazionale, che ha sorpreso gli stessi organizzatori, che si attendevano di raccogliere 10 milioni di euro solamente nell’arco di un intero semestre.
Visto e considerato che il rendimento offerto da quelli che sono già stati ribattezzati come “Brianza bonds” è equivalente (o addirittura inferiore) a quello riconosciuto da altri prodotti finanziari in circolazione, appare allora chiaro come il punto di maggior attrazione di queste nuove obbligazioni sia principalmente rappresentato dalla possibilità di destinare i propri denari allo sviluppo e alla crescita delle imprese della zona.
Si va così a diffondere un modello non certo nuovo, ma applicato in buono stile dalla Banca Popolare di Bergamo, l’istituto di credito che ha emesso i titoli obbligazionari, dando loro un rendimento di circa 3 punti percentuali, e garantendo che il denaro raccolto sarebbe andato a finire tra le politiche di supporto creditizio delle imprese della zona.
Soddisfatto Renato Cerioli, presidente della Confindustria di Monza, che ha affermato come lo scopo dell’associazione degli industriali, in collaborazione con la Banca, fosse proprio quello di “fornire un’opportunità agli associati, garantendo loro una risposta celere da parte del circuito bancario”.