Prime indiscrezioni sul contenuto della legge di Stabilità che il governo ha presentato alla commissione Bilancio del Senato e che sarà discusso a partire dal 10 novembre 2011 in sede parlamentare.
In base ad alcune indiscrezioni nella legge di Stabilità manca ogni preciso riferimento alla nuova disciplina sui licenziamenti chiesta, a quanto pare, , dall’Unione Europea e, al contrario, si confermano alcuni provvedimenti sulle pensioni quali l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni a partire dal 2026 o ad altri provvedimenti in materia di lavoro.
In particolare, dal 2012 gli imprenditori potranno assumere giovani apprendisti con uno sgravio contributivo del 100% (per i primi 3 anni) e successivamente l’aliquota sarà del 10%. Non solo, sono anche previsti incentivi economici sono in arrivo anche per le donne ‘di qualsiasi età e prive di un impiego regolarmente retribuito.
La manovra non risparmia nemmeno il pubblico impiego, già peraltro duramente colpito nelle manovre precedenti, con l’introduzione della mobilità incentivata degli statali.
In effetti, i dipendenti pubblici in soprannumero potranno essere posti in disponibilita‘ e avranno un’indennità pari all’80% dello stipendio per due anni. Per inciso, le pubbliche amministrazioni che hanno situazioni di soprannumero sono tenute ad osservare le procedure in tema di mobilità e collocamento in disponibilità dei dipendenti, dandone comunicazione al Dipartimento per la Funzione pubblica.
Si ricorda che le amministrazioni che non adempiono alla ricognizione annuale non potranno effettuare assunzioni. Dopo 10 giorni dalla comunicazione al Dipartimento, l’amministrazione potrà risolvere il contratto di lavoro per chi ha compiuto l’anzianità massima contributiva di 40 anni. In subordine, scatterà la mobilità.
Non mancano nemmeno nuovi aumenti delle accise su benzina e gasolio nel 2012 e nel 2013. Questo provedimento è finalizzato per rendere strutturale il bonus fiscale garantito ai gestori dei distributori (ma il consumatore perché dovrebbe contribuire?): in questo caso si assiste ad una contraddizione. Infatti, da una parte si tende ad intervenire sulle tariffe minime per i professionisti e altre misure che intendono introdurre il concetto di liberalizzazione e, dall’altra, si difendono diverse categorie, quali i distributori di benzina, con provvidenze che non vanno d’accordo con le richieste pressanti dell’Europa.