Tanto tuonò che piovve, la citazione mi pare ovvia e con rigore, crescita ed equità la soluzione al problema italiano è il solito: pensioni e ICI sulla prima casa ma senza una patrimoniale vera o, meglio, si è prospettato di fare uno studio finalizzato alla sua introduzione in un tempo non ancora ben definito. Non solo, non si trova nemmeno traccia di tassazione seria della rendita finanziaria.
La soluzione prospettata dal nuovo governo è di per sé nuova; in effetti, in nome dell’equità, anche se i conti sono in ordine, si cerca di far digerire ai lavoratori una nuova riforma strutturale sulle pensioni al fine di distribuire, in forma più equa: una maggiore povertà per via di pensioni sempre più basse. La sensazioni di tutto questo è che si cerca di battere sulla cassa delle pensioni per ottenere maggiori risorse da dedicare allo sviluppo senza, per nulla, pensare alle rendite finanziarie.
Le dichiarazioni programmatiche del futuro governo Monti non lasciano dubbi e, per non essere fraintesi, cerca di chiarire le linee del governo: Ici, pensioni, maggiore prelievo fiscale sui consumi, uno studio sulla patrimoniale insieme ad una nuova distribuzione dello sforzo di risanamento e rilancio.
Per Raffaele Bonanni, segretario generale della CISL
Quello del Presidente Monti è stato un discorso interessante, completo, come non si sentiva da tempo in Parlamento. Un discorso di sfide molto alte; come sono alti il debito pubblico e la preoccupazione che abbiamo come cittadini italiani
Tanto che lo stesso segretario auspica un nuovo patto sociale (di nuovo) tra le parti sociali e il governo perché attraverso questo strumento diventa un modo
per dire chiaramente ai cittadini cosa si farà, quale sarà la misura dei sacrifici e dell’equità sociale
Il capitolo più delicato resta quello delle pensioni perché se da una parte è necessario garantire maggiore equità con l’eliminazione delle pensioni di anzianità superando l’attuale sistema delle quote. Non solo, non è possibile, e pensabile, penalizzare lavoratori che si trovano, dalla sera alla mattina, coinvolti in un nuovo sistema di calcolo senza aver avuto la possibilità di valutare l’adesione ad un sistema previdenziale complementare perché, fino ad oggi, non era per loro conveniente.
Monti al Senato ha ribadito che il sistema previdenziale è sostenibile anche se esistono troppe disparità tra generazioni, categorie e aree di privilegi. Per il sindacato sono osservazioni giuste ma è necessario puntualizzare su alcune premesse, a questo proposito per Bonanni
Spero che nessuno abbia in testa di fare cassa sulle pensioni