Lo scorso 25 novembre Olli Rehn, commissario per gli affari economici e monetari, si è presentato presso il parlamento italiano per una audizione sulle nuove proposte in materia di governance economica dell’Unione Europea.
Per via della crisi economica e finanziaria l’Unione Europea sta valutando un nuovo sistema che assicurerebbe in futuro maggiori controlli sull’indebitamento dei singoli stati membri allo scopo di garantire una più forte stabilità. Il governo guidato da Mario Monti ha tutta l’intenzione di partecipare da protagonista e non da gregario ad una partita che dovrebbe definire maggiori regole ecco perchè ha la necessità di rafforzare il Paese utilizzando anche l’arma delle riforme strutturali nel campo delle pensioni o in quello delle libere professioni.
Ricordiamo che il 23 novembre la Commissione europea ha presentato un Libro verde relativo alla fattibilità dell’emissione comune di titoli di debito pubblico (stability bond) da parte degli Stati membri dell’eurozona (COM(2011)818). In effetti, con il Libro verde la Commissione intende aprire un processo di consultazione rivolto prevalentemente agli Stati membri, agli operatori del mercati finanziari e agli accademici, che si concluderà il prossimo 8 gennaio 2012 ed entro metà febbraio, la Commissione stessa si impegna a presentare ulteriori proposte che diano seguito agli esiti della consultazione.
L’Unione Europea, per voce della Commissione, valuta che l’emissione di stability bond potrebbe rafforzare la stabilità finanziaria consentendo agli Stati partecipanti al sistema di emissione comune un accesso più sicuro ai mercati, oltre ad avere effetti positivi sul sistema bancario, nella misura in cui gli stability bond, con la loro maggiore solidità, sostituirebbero i titoli di debito pubblico degli Stati in difficoltà finanziaria attualmente presenti nel portafoglio degli istituti di credito, e utilizzati come collaterali nelle operazioni sul mercato secondario.
Non solo, il nuovo sistema permetterebbe di alleviare la crisi del debito sovrano che sta colpendo l’eurozona, dato che i Paesi con titoli di Stato a più alto rendimento potrebbero beneficiare della maggiore credibilità dei Paesi con titoli di Stato a più basso rendimento.
Olli Rehn ha anche ricordato le priorità per il nuovo anno tra cui anche il consolidamento di un bilancio orientato alla crescita, tenendo conto che, secondo i calcoli della Commissione, il rapporto debito pubblico/Pil nel 2012 raggiungerà il 90% nell’eurozona e l’85% nell’UE a 27.