Il decreto salva Italia prevede un contributo di solidarietà variabile tra lo 0.3% e l’1% sui pensionati appartenenti ai fondi speciali Inps e dello 0.5% per chi presta ancora la sua attività lavorativa con decorrenza 1 gennaio 2012.
Il contributo è dovuto dai piloti, dirigenti d’azienda, trasportatori, elettrici e telefonici e intende rispondere ai criteri di equità e di armonizzazione dei regimi pensionistici coinvolgendo anche le casse private degli ordini professionali con l’obbligo di adottare entro il prossimo 31 marzo 2012 tutte le iniziative ritenute più opportune al fine di garantire l’equilibrio tra le entrate contributive e le spese delle prestazioni così come definite dai singoli regolamenti istitutivi.
Non solo, la stretta coinvolge anche i fondi dei lavoratori autonomi con l’obbligo di aumentare fino al 22% la percentuale a carico del singolo lavoratore entro il 2018: un valore lontano, comunque, rispetto alla contribuzione dovuta dei lavoratori dipendenti pari al 33%.
La stretta sui singoli fondi speciali è un atto dovuto per via dell’esigenza del pareggio di bilancio con l’obiettivo, non trascurabile, di avvicinare il loro sistema di riferimento con quello dei lavoratori dipendenti per via dell’adesione del sistema contributivo pro-rata.
La misura del contributo di solidarietà è fortemente relazionata alla loro anzianità contributiva: si parte dal valore dello 0,3% per un’anzianità contributiva tra 5 e 15 anni, in misura doppia, ossia 0,6%, tra i 15 e i 25 anni e, infine, dell’1% per una contribuzione superiore ai 25 anni.
Secondo la bozza presentata dal governo Monti e definita dal ministro del lavoro Elsa Fornero sarebbero esentate dalla stretta le pensioni cinque volte al minimo Inps e gli assegni di invalidità e inabilità: per dovere di cronaca sembra abbastanza iniqua visto che le pensioni dei lavoratori dipendenti superiori al doppio dell’assegno sociale non saranno aggiornate.
Al contrario, il prelievo sulle pensioni erogate per gli iscritti degli ex fondo volo, trasporti, elettrici, telefonici e Inpdai sono stabilite nella misura dello 0.5% indipendentemente dalla contribuzione e dall’età anagrafica.