Per il Ministero del Lavoro occorre soprattutto comunicare perché solo in questo modo possiamo far comprendere questa particolare realtà, ovvero quella dei lavoratori stranieri, e per farlo il Ministero ha realizzato, insieme alla cooperativa La-momo una pubblicazione.
La guida è prima di tutto un sussidio per gli operatori dell’informazione e si pone l’obiettivo di offrire un contributo alla corretta informazione sull’apporto dei cittadini stranieri alla vita sociale ed economica del nostro Paese, è stato realizzato dalla cooperativa Lai-momo e dal Centro studi e ricerche Idos, nell’ambito del progetto “Co-in – comunicare l’integrazione”, promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, con finanziamento del Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi – Programma annuale 2010.
Il libro fornisce un quadro di riferimento sul riparto di competenze istituzionali in materia di immigrazione ed illustra dati quantitativi e indicatori territoriali sui benefici del fenomeno migratorio per la società ospitante; propone, inoltre, una sintesi comparativa, a livello europeo, delle disposizioni normative che regolano l’ingresso ed il soggiorno degli stranieri e dei principali indici di integrazione riportando esempi di buone prassi comunicative nonché storie di migrazione di successo.
La Guida pone in evidenza la riduzione delle quote annuali per effetto della crisi economica di questo periodo anche se poi la popolazione straniera ha continuato a crescere a seguito dei ricongiungimenti familiari e delle nuove nascite (quasi 80.000 ogni anno). Le acquisizioni di cittadinanza nel 2010 hanno superato le 60.000 unità, includendovi anche i minori nati in Italia che hanno presentato la domanda al compimento del 18° anno di età.
Non solo, le cifre che mettono a nudo il problema non sono per nulla trascurabili; infatti, sono 229mila i cittadini stranieri che sono titolari di impresamentre i lavoratori, sempre stranieri, sono oltre due milioni con una distribuzione a livello provinciale del 61.3% al Nord, 25,2% del centro e del 13,5% nel Meridione.
L’Istat prevede che la presenza straniera nel futuro è destinata ad aumentare, fino a diventare un sesto della popolazione complessiva nel 2050.