La CGIL ha deciso di fotografare la situazione economica della regione Lombardia, la locomotiva d’Italia, e ha ribadito il momento economico non per nulla facile; infatti, nel mese di gennaio 2012 le ore di cassa in Lombardia sono state 13.540.763 (di cui cassa integrazione ordinaria 6.493.554, cassa integrazione straordinaria 4.961.470 e deroga 2.085.739). In termini di lavoratori equivalenti a zero ore sono a 87.360 unità (il 2,77% della popolazione attiva della Lombardia). Nella provincia di Bergamo, ad esempio, sono circa 465.000 addetti complessivi tra dipendenti e autonomi (i dipendenti nel settore privato sono 355.935) coinvolti.
Il Dipartimento Politiche Contrattuali della CGIL Lombardia denuncia che i dati Inps sulla cassa di gennaio 2012, pur se disomogenei territorialmente, confermano complessivamente una crescita di circa il 5% sul gennaio 2011. Cala la cassa in deroga (-31%), resta stabile la cassa straordinaria, mentre sale del 30% quella ordinaria.
I dati di gennaio-febbraio sui licenziamenti dell’osservatorio regionale segnalano un preoccupante aumento del 24%; sono lo specchio della profondità della crisi e della sua trasformazione: siamo ancora in difficoltà in conseguenza di una crisi strutturale che incide in profondità sul tessuto produttivo e occupazionale della Lombardia. Le previsioni di una mancata crescita del Pil anche nel 2012 preoccupano, e i problemi di struttura rimangono gli stessi.
Sul fronte dei licenziamenti, ovvero le indennità di mobilità e indennità di disoccupazione, tra il gennaio-febbraio 2011 e il gennaio-febbraio 2012, si cresce del 22%. A questo riguardo siamo già a 14.786 il totale complessivo dei licenziati nei primi due mesi dell’anno. I dati gennaio-febbraio pervenuti indicano in 4.852 i licenziati con la legge 223/91 (indennità di mobilità), con un aumento percentuale dell’8% sugli stessi mesi del 2011, mentre i licenziati col la legge 236/93 (indennità di disoccupazione) sono 9.912 (+30%).
Dati significativi e preoccupanti che dicono, sempre a detta del Dipartimento della CGIL, come in molte realtà la cassa integrazione non sia stata in grado di contenere l’occupazione o di evitare la chiusura dell’attività.
Altro discorso sulla produzione industriale lombarda; infatti, per il I° trimestre 2012 è prevista in forte riduzione (di almeno il 2%). Per il 2102 è lecito attendersi una contrazione del -7/-8% della produzione industriale e della corrispondente attività produttiva.
La produzione industriale della Lombardia è ancora molto distante dai livelli pre-crisi, anche se l’aspetto più grave, come segnaliamo da tempo, è legato alla struttura produttiva, che è tecnicamente impossibilitata a raggiungere i livelli di produzione pre-crisi in ragione della propria specializzazione.
La CGIL chiede a gran voce una ri-specializzazione del tessuto produttivo come strumento di ripresa in linea con le decisioni con gli altri Paesi europei.