Ricordiamo che dallo scorso 1° gennaio 2012 sono cambiate le regole per andare in pensione; infatti, con l’articolo 24 del Decreto Legge 201/2011 (il cosiddetto Decreto “Salva Italia”), varato dal Governo il 6 dicembre 2011 e convertito dalla Legge 214 del 22 dicembre 2011, sono state poste le basi per una riforma complessiva del nostro sistema previdenziale, primo e fondamentale tassello di una riforma più ampia che riguarderà anche il mercato del lavoro e gli ammortizzatori sociali.
Successivamente, con la definitiva approvazione della Legge 14 del 24 febbraio 2012, che ha convertito il Decreto Legge 216 del 29 dicembre 2011 (c.d. Decreto Milleproroghe), sono state apportate alcune modifiche ed integrazioni all’art. 24 del Decreto “Salva Italia”.
La pubblicazione è disponibile sul sito istituzionale del Ministero.
I provvedimenti relativi alle pensioni, così come pone in evidenza il Ministero del Lavoro, si pongono in un’ottica di lungo periodo ed allo stesso tempo si orientano nell’immediato verso l’applicazione di principi di equità, di trasparenza, di semplificazione e di solidarietà sociale. In particolare, fra gli elementi maggiormente innovativi rispetto al sistema precedente figurano l’introduzione per tutti del metodo contributivo pro-rata come criterio di calcolo delle pensioni, in un’ottica di equità finanziaria intra-generazionale e inter-generazionale, la previsione di un percorso predefinito di convergenza delle regole previste per uomini e donne, l’eliminazione delle posizioni di privilegio, la presenza di clausole derogative soltanto per le fasce più deboli, la flessibilità nell’età di pensionamento, che consente al lavoratore maggiori possibilità di scelta nell’anticipare o posticipare il ritiro e, infine, la semplificazione e la trasparenza dei meccanismi di funzionamento del sistema, con l’abolizione delle finestre e di altri dispositivi che non rientrino esplicitamente nel metodo contributivo.
Ricordiamo che la nuova pensione di vecchiaia per i lavoratori dipendenti e autonomi l’età pensionabile (fatto salvo l’adeguamento all’aumento dell’aspettativa di vita) è fissata dal 1° gennaio 2012 a 66 anni, così come per le lavoratrici dipendenti del settore pubblico l’età pensionabile è fissata dal 1° gennaio 2012 a 66 anni.
Al contrario, per le lavoratrici autonome le nuove soglie di età pensionabile (fatto salvo l’adeguamento all’aumento dell’aspettativa di vita) sono invece le seguenti:
- fino al 31 dicembre 2013: 63 anni e 6 mesi
- dal 1° gennaio 2014: 64 anni e 6 mesi
- dal 1° gennaio 2016: a 65 anni e 6 mesi
- dal 1° gennaio 2018 a 66 anni