L’Inail, il nostro ente che si occupa della tutela dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ha deciso di offrire un aiuto per meglio utilizzare i climatizzatori in ambito lavorativo. In effetti, con l’arrivo dell’estate il ricorso al climatizzatore è inevitabile anche se, spesso, questi apparecchi vengono utilizzati in modo improprio. Per prima cosa per la norma UNI 10339 si intendono climatizzatori quegli apparecchi che sono in grado di realizzare e mantenere simultaneamente negli ambienti condizioni termiche, igrometriche (tasso di umidità, ndr) e velocità dell’aria comprese entro i limiti richiesti per il comfort della persona.
Michele del Gaudio, ricercatore presso il dipartimento di Avellino del settore “Ricerca, certificazione e verifica” dell’INAIL ha osservato che
Tranne quando l’installazione avviene in fase di progettazione, il posizionamento dell’apparecchio di climatizzazione non avviene sempre nel rispetto del criterio del maggior confort ma, nella maggior parte dei casi, si sceglie un’ubicazione che comporta minori opere murare, la possibilità di mantenere l’arredamento esistente e meno costi. In assenza di vincoli, invece, il principio da seguire dovrebbe essere quello della scelta di una posizione che permetta un buon rimescolamento dell’aria, senza che gli occupanti siano colpiti da flussi d’aria troppo veloci. E dove, dunque, anche l’altezza della disposizione gioca un ruolo significativo
Per l’Inail occorre, in primo luogo, ridurre le possibilità di rischio, ossia è necessario seguire alcune semplici regole capaci di ridurre al minimo il fastidio e le possibilità di rischio per i lavoratori. Infatti, per Gaudio
Sarebbe innanzitutto preferibile utilizzare apparecchi che immettano il flusso d’aria in modo da sfruttare l’effetto coanda, evitando di colpire direttamente le postazioni di lavoro. Secondo questo principio, infatti, se il flusso d’aria arriva al soffitto, vi aderisce essendo in grado di raggiungere i punti più distanti della stanza e riducendo naturalmente la sua velocità
È necessario evitare di colpire direttamente il lavoratore; infatti, se lo spazio a disposizione lo consente, è più facile spostare la postazione. In caso contrario, tuttavia, spostare l’apparecchio non è poi così complesso. Una soluzione più onerosa, invece, può essere l’installazione di apparecchi a soffitto – ma è necessario creare controsoffittature.
Non solo, l’utilizzo di qualsiasi apparecchio deve sempre prevedere una idonea formazione e informazione del personale (che non si esaurisca con la consegna del telecomando e del manuale di istruzioni) con una manutenzione ad hoc.
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