La crisi finanziaria ed economica su scala internazionale, abbattutasi anche in Italia, con ripercussioni negative sul sistema imprenditoriale e sull’occupazione, non lascerà tutto come prima della tempesta. A farlo presente è stata Susanna Camusso, segretaria confederale della CGIL, la quale, di conseguenza, ha sottolineato come la soluzione non sia quella di rimanere immobili a guardare aspettando che la crisi passi.
Secondo il più grande Sindacato italiano, infatti, occorre tutelare il sistema industriale e l’occupazione bloccando i licenziamenti, e tra le proposte avanzate c’è quella di allungare la cassa integrazione ordinaria da 52 a 104 settimane, provvedere ad estendere i contratti di solidarietà, e prolungare il beneficio dell’indennità di disoccupazione ordinaria. Fondamentale per la CGIL è anche il sostegno al Mezzogiorno attraverso il completamento delle reti infrastrutturali, e la messa in sicurezza degli ospedali e delle scuole su tutto il territorio nazionale.
A tal fine, per garantire lo stanziamento di maggiori risorse da parte degli Enti locali, occorrerebbe allentare per i Comuni il patto di stabilità. Per stimolare la ripresa economica, data non solo dalla fiducia, ma anche dalla possibilità per le famiglie di avere più soldi in tasca, la CGIL è tornata a ribadire, nel corso di “Per uscire dalla crisi e guardare al futuro. Serve una politica industriale”, un’iniziativa finalizzata alla presentazione delle proposte del Sindacato per uscire dall’attuale fase congiunturale, la necessità di detassare i redditi fissi e le pensioni e tutelare i precari.
Per reperire al riguardo le risorse necessarie, la CGIL, in linea con quanto già avvenuto in altri Paesi, caldeggia un aumento della tassazione sulle rendite finanziarie in modo da destinare le maggiori imposte ad un alleggerimento della tassazione sul lavoro. Il Sindacato crede molto anche nella “green economy“, e per questo caldeggia la messa a punto di incentivi di natura strutturale che non coinvolgano solamente le energie alternative, visto che sono tanti i settori dell’economia che in futuro saranno coinvolti da questo cambiamento.
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