Il volontariato è certamente una vera risorsa del Paese che permette di intervenire in settori dove la presenza dello Stato magari è carente. A questo proposito, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali informa che la VI Conferenza di svolgerà all’Aquila il prossimo 5-7 ottobre 2012, ma prima di arrivare a questo importante evento, il Ministero invita ad un intraprendere un percorso di confronto preventivo che possa dare spunti di riflessione e di discussioni su questo importante tema.
A questo proposito, il Ministero auspica una serie di incontri con le Organizzazione territoriali attraverso tramite le reti nazionali ed i Centri di Servizio per il Volontariato allo scopo di consentire alle piccole organizzazioni di volontariato, di partecipare e dare il proprio contributo, confrontandosi anche con le nuove forme di impegno civile e di cittadinanza attiva.
Non solo, sempre per il Ministero del Lavoro è anche necessario raccogliere e valorizzare le diverse realtà anche per mettere a punto una sintesi dei contributi offerti che saranno raccolte in un documento che dovrà essere poi discusso alla Conferenza di ottobre 2012.
Ricordiamo che la Conferenza è organizzata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in particolare dalla Direzione Generale per il Terzo Settore e le Formazioni sociali, in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale per il Volontariato e in partenariato con la Provincia de L’Aquila e il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato – CSVnet.
Il 18 maggior scorso, sempre nella città abruzzese, si è svolto la prima tappa di questo importante appuntamento con una partecipazione numerosa e convinta da diverse associazioni aquilane: l’incontro ha confermato il ruolo importante delle associazioni con la loro presenza sul territorio insieme al contributo degli esperti del settore.
Il volontariato, specie in questo particolare momento storico, è chiamato a dare il proprio contributo allo sviluppo del Paese
Il volontariato è quindi chiamato a dare il proprio contributo nella ricerca di nuovi modelli di sviluppo che siano sostenibili, equi e solidali. Può e deve farlo, perché nella propria identità e nella propria esperienza ha una serie di elementi che indicano strade nuove e, in parte, già sperimentate, sia pure su scala limitata