La situazione è abbastanza allarmante perché testimonia il ruolo fondamentale dell’ambiente di lavoro per la salvaguardia della salute e il proprio benessere psicosociale.
Infatti, in base alla ricerca condotta su un campione di sette mila dipendenti, risulta che il 10% dei lavoratori accusa malesseri psichici e coinvolge dirigenti e semplici impiegati. È l’Inail che ha diffuso questi dati denunciando che questi lavoratori hanno usufruito dei permessi per assentarsi dal lavoro a causa della depressione con una media di 36 giornate per un totale di 21mila giornate lavorative.
L’Inail mette così in luce l’indagine di Idea, ovvero Impact of Depression in the Workplace in Europe Audit, promossa dalla European Depression Association (Eda), alleanza di organizzazioni, pazienti, ricercatori e professionisti della sanità di 17 Paesi.
E l’Italia? In questo contesto il nostro Paese è fortunato visto che, sempre secondo l’indagine, occupa le posizioni più basse anche se al momento non sono stati ancora diffusi i dati completi dell’inchiesta.
Dai primi dati si nota che il 20% degli intervistati ha avuto una diagnosi di depressione, con la percentuale più alta registrata in Gran Bretagna (26%) e la più bassa in Italia (12%), mentre quelli residenti in Germania al 61%, Danimarca 60% e Gran Bretagna 58%.
La Germania e la Gran Bretagna condividono anche il poco invidiabile primato dei giorni di assenza dal lavoro dovuti alla depressione (41 per ogni episodio), quasi il doppio rispetto alla media di 23 giorni dell’Italia, che anche in questo caso ha fatto segnare il dato più basso.
I costi? Secondo la ricerca i costi derivanti da queste problematiche sono enormi; infatti, i Paesi dell’Unione Europea spendono circa 92 miliardi di euro, dati 2010, per curare questi lavoratori, oltre ad una perdita di produttività dovuta all’assenteismo.
La ricerca puntualizza che
La depressione è il problema prevalente a livello di salute mentale tra le persone in età lavorativa, eppure quasi un dirigente su tre ha dichiarato di non avere alcun sostegno formale né risorse per affrontare il problema, mentre il 43% ha chiesto migliori politiche e una migliore legislazione per proteggere i lavoratori