La CGIL, la componente sindacale maggiormente rappresentativa sul territorio nazionale, ha espresso forti critiche sulla recente legge di Stabilità decisa dal Governo Monti. Infatti, la manovra di ottobre ha deciso di tagliare del 50% delle retribuzioni dovute alle indennità che sono corrisposte per chi assiste i propri genitori disabili.
Per la CGIL, secondo le osservazioni di Nina Daita, responsabile dell’Ufficio disabilità della Cgil nazionale, è
Scandaloso e indecente. Non troviamo termini migliori per descrivere l’ennesimo taglio all‘assistenza delle persone disabili. Con il dimezzamento della quota delle retribuzioni dei lavoratori che assistono genitori disabili si colpiscono ancora una volta i più deboli
La norma contenuta nella Legge di stabilità modifica, infatti, il precedente dispositivo, ossia la legge 104 del 1992, meglio conosciuta come la legge quadro sulla disabilità.
Per la CGIL non è solo l’ennesimo tentativo di trovare fondi senza per nulla intaccare la borsa degli evasori, ma, per Daita,
Siamo di fronte ad un arrogante atto di discriminazione che creerà ulteriori disparità tra i cittadini siamo sempre noi a pagare e ora , dopo gli interventi sulla riabilitazione e sugli ausili per l’autonomia, ora il governo passa direttamente al taglio della parte delle retribuzione che riguarda i permessi per l’assistenza
Non solo, secondo i dati diffusi dal sindacato, la disabilità è quella che sta pagando di più i costi della crisi visto che l’occupazione delle persone disabili risulti scesa del 38%.
Con un provvedimento di questo tipo non solo si attaccano il diritto all’assistenza dei disabili, ma si costringe alle famiglie di sobbarcarsi di un nuovo costo con impatti diretti, in modo particolare, sulle donne.
Il sindacato chiede alle organizzazioni politiche presenti in Parlamento di intervenire, in modo chiaro e deciso, su questi provvedimenti allo scopo di togliere una nuova discriminazione a carico dei disabili e delle loro famiglie al fine di garantire la doverosa assistenza dello Stato ai più sfortunati.