La recente manovra economica del governo Monti ha deciso l’aumento fisso dell’addizionale regionale pari allo 0.33% per tutte le regioni italiane portando ad un aumento medio nazionale della tassazione di circa 67 euro anche se poi occorre anche tenere conto dell’aumento anche della addizionale comunale: in questo caso gli enti locali hanno ancora tempo per deliberare in confronto a quella regionale.
Infatti, se le modifiche relative all’addizionale regionale sono scadute al 31 dicembre 2011, i Comuni possono ancora deliberare le addizionali Irpef per il 2012 purché siano pubblicate entro il 31 marzo 2012.
È opportuno ricordare che le addizionali regionali, fissate dal 1998, e quelle comunali dal 1999, si applicano all’intero reddito dichiarato ai fini Irpef. Gli aumenti delle regioni si applicano già dal 2011, con effetto retroattivo, quindi i conguagli 2011 ne devono tenere conto, mentre gli aumenti sul 2012 graveranno ratealmente nelle prossime buste paga.
Il sacrificio richiesto peserà in maniera molto differente a seconda della Regione, questo perchè da addizionale si sta trasformando, di fatto, in imposta autonoma e, mancando di progressività, a pagare di più saranno i cittadini che guadagnano meno.
Ricordiamo che allo stipendio mensile, una volta tolte le ritenute previdenziali e assistenziali, si applica l’addizionale sui redditi comunale e regionale.
L’addizionale regionale si applica nella Regione in cui ha il domicilio fiscale il dipendente al 31 dicembre dell’anno fiscale e si calcola mediante una percentuale che varia da un minimo dello 0,9% ad un massimo del 1,4%, da applicarsi sul reddito annuo del dipendente e varia da Regione a Regione. Questa addizionale è stata prevista dall’articolo 50 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446.
L’imponibile su cui si applica la percentuale coincide con il reddito complessivo determinato ai fini dell’IRE, detraendo dallo stesso reddito gli oneri deducibili ai fini IRE.
Il calcolo viene fatto dal datore di lavoro: il calcolo viene fatto a fine anno solare e viene riportato nel modello CUD (certificazione unica dei redditi di lavoro dipendente) dell’anno solare di riferimento.