Il colloquio di lavoro è un momento che spaventa i potenziali candidati; il candidato ha pochissimo tempo (una manciata di minuti) per colpire il selezionatore. Un momento in cui dovrebbe essere garantita la privacy ed un in cui certe domande riguardanti la sfera personale del lavoratore non dovrebbero essere poste; purtroppo a volte accade il contrario.
Almeno questo è quanto sempre essere avvenuto nel corso dei quiz di selezione per un posto di dirigente all’Aler di Brescia; la denuncia è stata presentata da Mirko Lombardi, consigliere del Cda dell’Aler di Brescia spiegando:
Credo che l’Aler sia parte lesa, che deve assolutamente portare alla Procura della Repubblica ciò che è accaduto: la società alla quale era stata affidata la selezione del dirigente tecnico dell’Aler di Brescia, la Cispel, ha utilizzato, attraverso il suo psicologo, dei test che sono vietati dalla legge, perché attengono la verifica clinica dello stato psicologico della persona e fanno domane sulla preferenza sessuale, sul fatto d’aver avuto aborti, sull’aver tentato il suicidio, sulle pratiche erotico-sessuali
Sapere se se la vita sessuale della persona sia soddisfacente o chiedere ad esempio se si pratichi o meno la masturbazione non mi pare siano domande da fare durante un colloquio di lavoro.
Via| Corriere.it