Scatta ufficialmente la cooperazione, nella Regione Sardegna, tra l’Amministrazione regionale e l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) in materia di erogazione dei trattamenti per il sostegno al reddito. Nella giornata di ieri, mercoledì 11 maggio 2011, è stato infatti firmato a Cagliari un importante accordo che sfocerà in uno specifico protocollo d’intesa, e che permetterà di accelerare le erogazioni delle prestazioni di sostegno al reddito a favore dei legittimi beneficiari. Questo perché un lavoratore in cassa integrazione, ad esempio, per poter percepire quanto gli spetta molto spesso è costretto ad attendere parecchie settimane, se non mesi, con tutto quel che ne consegue a livello economico e sociale.
L’accordo mira proprio a superare queste criticità attivando un dialogo tra la Regione e l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale che, secondo quanto dichiarato dall’Assessore regionale Manca, non sarà solo di natura informatica, ma si spingerà anche nell’ottica di andare a migliorare ed a semplificare tutti i processi legati ai lavoratori che devono percepire le prestazioni di sostegno al reddito. I lavoratori che potranno beneficiare di questo importante accordo sono quelli in mobilità ordinaria, o in deroga, coloro che percepiscono l’indennità di disoccupazione, ma anche quelli in cassa integrazione ordinaria, in deroga o straordinaria.
Questo perché, nella scheda anagrafica professionale del lavoratore, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), ai fini dell’erogazione delle prestazioni, potrà far leva su dei dati certificati grazie proprio al dialogo che il protocollo d’intesa tra l’Inps e la Regione Sardegna sarà in grado di attivare. Al riguardo l’Amministrazione regionale ricorda come grazie al Sil Sardegna, una piattaforma tecnologica attiva sul sito Internet www.sardegnalavoro.it, sia possibile gestire i dati anagrafici, occupazionali e curriculari di oltre un milione di cittadini residenti nella Regione. I dati al Sil Sardegna arrivano da tutto il territorio regionale, ed in particolare dagli attuali 46 uffici pubblici, regionali e provinciali, del lavoro.