Con lo scoppio della crisi è aumentata la “cooperazione” tra i lavoratori e le imprese; lo dimostra l’ultimo dato dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) riguardo al calo degli scioperi, ma resta il problema degli ammortizzatori sociali che vanno rafforzati affinché anche i lavoratori, e non solo le imprese, possano uscire dalla crisi. Non a caso, Giorgio Santini, Segretario confederale della Cisl, ha messo in evidenza come tanti lavoratori con un contratto di lavoro flessibile, una volta scaduto non siano riusciti ad accedere agli ammortizzatori sociali a causa degli stringenti requisiti assicurativi che sono necessari per fruire degli strumenti di sostegno al reddito. Di conseguenza, alla cooperazione tra lavoratori ed imprese deve seguire anche una collaborazione tra Governo, Regioni e parti sociali affinché sul territorio si possano rilevare le criticità presenti sul fronte occupazionale, e si possano adottare strumenti di proroga degli ammortizzatori sociali e soluzioni per permettere alle imprese di non licenziare.
Dando uno sguardo agli ultimi dati dell’INPS sulle richieste di indennità di disoccupazione, la situazione resta tutt’altro che rosea specie se si considera che per molti lavoratori, a causa del prolungarsi della crisi la cassa integrazione sta per finire. Inoltre, chi perde il posto di lavoro, oltre a poter accedere agli ammortizzatori sociali, deve anche poter fruire di soluzioni e strumenti agevolativi che gli permettano di rientrare nel mondo del lavoro dalla porta principale, evitando così il rischio che un lavoratore in regola, una volta disoccupato vada ad incrementare l’esercito dei lavoratori in nero.
Per quanto riguarda gli ultimi dati sugli occupati nelle grandi imprese, attestatisi in calo, il Segretario confederale UIL, Guglielmo Loy, ha sottolineato come sia stato acquisito l’ennesimo “bollettino di guerra”, visto che anche nelle grandi realtà imprenditoriali, che possono fruire in maniera strutturale degli ammortizzatori sociali, si respira ancora aria di licenziamenti. Come frenare di conseguenza l’emorragia di posti di lavoro in Italia? Ebbene, secondo Guglielmo Loy occorre mettere in atto una moratoria dei licenziamenti al fine di evitare che il nostro sistema produttivo esca dalla crisi più debole e meno competitivo.
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