L’andrologia è una nuova disciplina medica, che si è formata nella seconda metà del secolo appena passato e che rientra nell’ambito dell’urologia.
Al suo interno intervengono anche altre discipline come l’endocrinologia, la neurologia e la psicologia.
L’andrologo si occupa principalmente di studiare l’apparato genitale maschile, delle disfunzioni sessuali e della fertilità maschile. L’andrologo ha una profonda conoscenza dell’anatomia dell’apparato genitale maschile ed è molto abile nella terapia chirurgica delle eventuali patologie di tale apparato.
L’andrologo si occupa di seguire lo sviluppo dell’apparato genitale maschile dalla nascita alla vecchiaia. Alla nascita, l’andrologo può essere consultato per l’attribuzione del sesso o per evidenziare anomalie congenite, alla pubertà può essere consultato per trattare problemi seri come pubertà precoci o ritardate. Attorno ai 20 anni, infine, può essere consultato per controllare lo sviluppo sessuale ed evidenziare qualsiasi tipo di problema come le infezioni sessuali.
Quando si supera una certa età, l’andrologo è spesso consultato per problemi di disfunzione erettile, ma anche per prevenire e trattare i sintomi dell’andropausa, fenomeno legato all’invecchiamento dei tessuti ed al calo del testosterone.
Bisogna tener conto che vige una grande differenza tra un andrologo ed un urologo. Tale differenza consiste nel fatto che l’andrologo tratta principalmente l’area sessuale e riproduttiva del maschio e, anche quando affronta problemi di tipo uro-genitale o urologico, pensa sempre alle possibili conseguenze che questo tipo di problemi possono dare sulla sfera riproduttiva.
Il diploma di Specialista in Andrologia si consegue mediante la frequenza di specifiche Scuole di Specializzazione Universitarie a cui si accede mediante un concorso pubblico. La denominazione attuale della Scuola di Andrologia viene definita Scuola di Specializzazione in Endocrinologia e Malattie del Ricambio ad indirizzo Andrologico.
Gli attuali ordinamenti prevedono cinque anni di corso universitario dopo la laurea e la frequenza obbligatoria delle cliniche universitarie. Semplici corsi di perfezionamento o ancora specializzazioni conseguite all’estero, non consentono per Legge di usare il titolo di specialista in andrologia.
Per avere maggiori informazioni, è possibile consultare il seguente sito.
- www.andrologia-italiana.it