Siglata dalle parti sociali una dichiarazione comune sull’arbitrato introdotto dal recente collegato al lavoro, un provvedimento che ha sollevato inevitabilmente diverse polemiche e dubbi interpretativi.
Di sicuro l’arbitrato è un vero strumento alternativo al giudice nelle controversie di lavoro, ma per evitare abusi è necessario definire delle linee d’azione comuni.
Ricordiamo, infatti, che il comma 9 del collegato al lavoro stabilisce che, in relazione alle materie di cui all’articolo 409 del codice di procedura civile, le parti contrattuali possono pattuire clausole compromissorie di cui all’articolo 808 del codice di procedura civile che rinviano alle modalità di espletamento dell’arbitrato di cui agli articoli 412 e 412-quater del codice di procedura civile.
Le clausole compromissorie sono subordinate a precise condizioni che devono essere definiti in sede di accordi interconfederali o nei contratti collettivi di lavoro.
In loro assenza, trascorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali stabilisce con proprio decreto, sentite le parti sociali, le modalità di attuazione e di piena operatività delle disposizioni previste dal collegato al lavoro.
Il documento è stato sottoscritto dalla organizzazioni sindacali, tranne CGIL e Lega cooperative, e dalle organizzazioni di rappresentanza delle imprese.
Nel documento le parti riconoscono l’utilità dell’arbitrato come strumento idoneo a garantire soluzioni tempestive nelle controversie in materia di lavoro.
Le organizzazioni firmatarie si impegnano a definire, nel più breve tempo possibile, un accordo interconfederale al fine di definire e regolarne l’applicazione, escludendo il ricorso alle clausole compromissorie poste al momento dell’assunzione possa riguardare le controversie relative alla risoluzione del rapporto di lavoro.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, On. Maurizio Sacconi, con un comunicato stampa, ha apprezzato e condiviso le dichiarazioni comune delle organizzazioni intervenute in materia di arbitrato per la risoluzione delle controversie sorte nel rapporto di lavoro.
In particolare il Governo sottolinea la fiducia espressa dalle parti nella convenienza dell’arbitrato tanto per le imprese quanto per i lavoratori.
Il Governo, infine, dichiara che rispetterà nei propri eventuali atti la posizione espressa dalle parti secondo la quale la clausola compromissoria all’atto dell’assunzione non possa riguardare la risoluzione del rapporto di lavoro.