Per calcolare l’importo dell’indennità disoccupazione erogata dall’Inps si considera la retribuzione globale lorda percepita dal lavoratore disoccupato negli ultimi due anni, compresi i dati della retribuzione indicati in busta paga e percepiti in maniera continuativa, e le mensilità aggiuntive, ovvero la tredicesima e la quattordicesima.
L’Aspi sarà pari al 75% della retribuzione mensile se questa non supera, nel 2013, i 1.180 euro mensili. Se invece la retribuzione mensile è superiore a questo importo l’indennità disoccupazione è pari al 75% della retribuzione mensile integrata da una somma pari al 25% della differenza tra la retribuzione mensile e l’importo indicato. Il tetto massimo erogato dell’Assicurazione sociale per l’impiego è pari al massimale Cig, che ogni mese è pari a 1.119,32 euro.
Da tener presente che l’importo dell’Assicurazione sociale per l’impiego, si riduce dopo alcuni mesi, esattamente come l’indennità di disoccupazione. Precisamente è prevista una riduzione della misura dell’Aspi in rapporto alla sua durata: è pari al 15% dopo i primi 6 mesi di fruizione ed è pari al 15% di ulteriore riduzione dopo 12 mesi di fruizione.
L’erogazione dell’assicurazione sociale per l’impiego, come per l’indennità di disoccupazione, spetta dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro, o dal giorno successivo a quello in cui sia stata presentata la relativa domanda, purché permanga lo stato di disoccupazione. Per la liquidazione dell’indennità i lavoratori che ne hanno diritto devono inviare all’Inps, esclusivamente in via telematica, un’apposita domanda, entro due mesi dalla data di spettanza del trattamento, altrimenti il diritto decade. Ripetiamo, comunque, che si fruisce dell’indennità disoccupazione Inps se permane lo stato di disoccupazione.
Per quanto riguarda i contributi di finanziamento per l’Aspi, ovvero per la nuova assicurazione per l’impiego, a carico dell’azienda, i datori di lavoro pagano l’1,31%, ossia lo stesso contributo che attualmente versa per la disoccupazione. Questa norma vale per i contratti a tempo indeterminato. Per i contratti a termine, invece, l’azienda paga oltre all’1,31% anche un contributo aggiuntivo pari all’1,4%, che potrà essere recuperato in caso di stabilizzazione. L’Aspi è esente dal contributo a carico del lavoratore. Quindi, grazie alla nuova assicurazione sociale per l’impiego, il contributo del 5,84% a carico del lavoratore non va versato.
L’Assicurazione sociale per l’impiego non è per la cassa integrazione ordinaria, ma ci sarà qualche variante su quella speciale. Fino al 2016 si potrà anche far ricorso agli ammortizzatori in deroga, ma sempre nei limiti delle risorse disponibili.