Assumere docenti universitari nel 2012 sarà sempre più difficile. Per affermar ciò, basta osservare quanto previsto nei provvedimenti della spending review che, oltre a effettuare un corposo taglio al Ffo (il Fondo del finanziamento ordinario, che rappresenta sostanzialmente la principale entrata di cui gli atenei possono fruire), provvede anche a ridurre le possibilità, per una università, di effettuare assunzioni dirette per aspiranti professori.
Una novità che per alcune associazioni di riferimento suona come una sentenza finale sulle speranze di ringiovanire il settore della docenza universitaria, visto e considerato che l’ultimo bando in proposito risale al 2007, e che non vi saranno alcune novità positive fino ad almeno la prima parte del 2013.
Ma, mentre il blocco dei bandi per l’assunzione di nuovi docenti non è figlio diretto dell’esercutivo Monti, proprio all’attuale governo si deve la scelta di decurtare il Ffo di 24 milioni di euro per il 2012, con una parte del Fondo che pertanto non sarà assegnato. Non solo: per i prossimi anni è infatti prevista una diminuzione progressiva, con le casse del Fondo che diminuiranno di 107 milioni di euro per il 2013, di 224 milioni di euro per il 2014, di 318 milioni di euro per il 2015 e di 353 milioni di euro per il 2016.
Una riduzione dei fondi che potrebbe scoraggiare le università ad assumere nuovi docenti quando, nel 2013, la macchina dei concorsi potrà finalmente rimettersi in moto. In più, si evidenzia nel provvedimento della spending review, le facoltà assunzionali sono ridotte al 20% nel triennio 2012 – 2014, del 50% nel 2015 e del 100% a decorrere dal 2016.
Numeri e percentuali che, in sintesi, potrebbero produrre un unico grande effetto: quello di bloccare o ridurre fortemente le assunzioni di nuovi docenti, andando a pregiudicare il positivo turn over che ogni università dovrebbe poter produrre.
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