Finalmente via libera al disegno di legge che rimette a posto la quota di riserva del 7% sul collocamento obbligatorio riservato alle persone con disabilità nelle aziende, pubbliche e private, con più di 15 dipendenti grazie al voto in commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato in sede deliberante.
Il testo interpreta il senso della norma che aveva previsto un diritto di priorità per orfani e vedove di vittime del terrorismo, precisando che non viene intaccata la quota stabilita per legge a favore delle persone con disabilità.
In effetti, con il provvedimento approvato in Senato ora il quarto periodo del comma 2 dell’articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, introdotto dall’articolo 5, comma 7, del decreto-legge 6 luglio 2010, n. 102, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2010, n. 126, si interpreta nel senso che il superamento della quota di riserva di cui all’articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68, ivi richiamata, deve in ogni caso avvenire, per le amministrazioni pubbliche, nel rispetto dei limiti delle assunzioni consentite dalla normativa vigente per l’anno di riferimento e che resta comunque ferma l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 3 della legge 12 marzo 1999, n. 68, e successive modificazioni, in materia di assunzioni obbligatorie e quote di riserva in quanto ad esclusivo beneficio dei lavoratori disabili.Il disegno di legge contrassegnato come As 2545, primo firmatario Amalia Schirru, riguarda l’interpretazione autentica del comma 2 dell’articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, in materia di applicazione delle disposizioni concernenti le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva in favore dei disabili.
L’esponente del partito democratico, Amalia Schiru, ha espresso la sua soddisfazione per il lavoro svolto in questi mesi
Il percorso è stato veloce, alla Camera c’è stato il voto unanime e finalmente si è sanata la frattura creata inevitabilmente tra soggetti deboli. Torna il diritto al lavoro per i disabili, ferma restando però la volontà da parte nostra di aprire nuove opportunità anche ai familiari di vittime del lavoro e del terrorismo. Magari ragionando su un ampliamento della quota loro riservata. Speriamo da oggi in poi di poter procedere meglio
Ricordiamo che la questione era sorta in seguito all’approvazione della legge 126/10 relativa alle missioni internazionali, che all’articolo 5 andava a decurtare la percentuale di posti di lavoro riservati alla disabilità a favore di orfani e di superstiti delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. Con quel provvedimento legislativo si andava a modificare il comma 2 dell’articolo 1 della legge n. 407 del 1998 relativo all’obbligo di assunzioni riservate decretando una sorta di priorità nell’assunzione rispetto ad altre categorie di soggetti in difficoltà.