Assunzioni pubbliche: Sanità, 4.000 posti in Sicilia

Di questi tempi le assunzioni nel settore pubblico se non sono un miraggio poco ci manca. Tra i blocchi del turn over, e la necessità di tagliare e razionalizzare la spesa nella Pubblica Amministrazione, le porte sono praticamente chiuse; lo stesso dicasi anche nel settore della scuola visto che molti insegnanti precari nei prossimi mesi rischiano di non essere più chiamati neanche a fare quelle poche supplenze che negli anni scorsi riuscivano ad accumulare. Ma c’è anche in questo caso l’eccezione alla regola, in Sicilia, dove la Giunta Lombardo ha annunciato la prossima emissione di Bandi per un totale di ben quattromila assunzioni nella Sanità. Il primo concorso in merito dovrebbe partire già all’inizio del nuovo anno con circa 2.500 assunzioni alle quali di sicuro parteciperanno con tanta speranza molti giovani e meno giovani alla ricerca di un posto di lavoro nell’Isola. Ma come mai la Sicilia ha deciso di muoversi controcorrente?

Ebbene, in accordo con quanto dichiarato da Massimo Russo, Assessore alla Sanità della Regione Sicilia, nell’Isola si si riaprono le porte delle assunzioni nel settore pubblico, ed in particolare quello sanitario, dopo ben dodici anni anche grazie ai buoni risultati raggiunti negli ultimi mesi. La Regione Sicilia, per quel che riguarda proprio la Sanità, è riuscita ad evitare il commissariamento mettendo ordine ai conti e dando una “sistemata” al deficit.

Come diretta conseguenza, così come dichiarato proprio dal Governatore della Regione, Raffaele Lombardo, ci sarà si un mini-taglio fiscale, che riguarderà la riduzione dell’imposta addizionale sull’Irap e sull’Irpef, ma anche un aumento dei cittadini che saranno esentati dal pagamento del ticket. Nel dettaglio, sarà esentato dal ticket per la diagnostica oltre il 60% dei siciliani in quanto il limite Isee, ovverosia quello dell’indicatore della situazione economica equivalente, sarà portato a ben 30 mila euro. A fronte di tale esenzione la Regione Sicilia avrà maggiori costi, per i mancati introiti dal ticket, per 40 milioni di euro che l’Amministrazione sicula stima siano assolutamente sostenibili per il Bilancio regionale.